Appuntamento in Nazionale anche per Bartlomjei Dragowski, che a sport.pl ha parlato della sua terza stagione in viola: "Attualmente sono il secondo portiere della Fiorentina. Quando dissi che ero il settimo? Era solo uno scherzo, in pochi lo hanno compreso. Adesso il mio approccio è cambiato, io sono cambiato. Ho imparato che a volte è meglio parlare meno perché non tutti hanno il mio stesso seno dell’umorismo e le parole possono essere male interpretate. Ero il mio più grande problema. Sono venuto alla Fiorentina per giocare e invece mi sono scontrato contro un muro. Mi sono fatto male, ma adesso sto accumulando esperienza e sto crescendo. Le gerarchie sono chiare. Alla fine sono rimasto qui e do tutto per la mia squadra aspettando l’occasione. Sono comunque consapevole di essere il secondo di Lafont. Volevo lasciare la Fiorentina? Volevo giocare e sapevo che a Firenze avrei avuto poche occasioni. Dopo le gare della passata stagione contro Lazio e Milan sono crollato, adesso sto imparando ad avere pazienza. So che si può essere molto utili anche facendo il secondo portiere, tuttavia non immaginavo di stare così a lungo in panchina alla mia età. Per questo avevo pensato di andarmene. Quando giochi poco non ha grandi chiamate, tuttavia mi avevano cercato da Spagna e Portogallo. E’ arrivata una telefonata anche dalla Polonia, ma per adesso non volevo tornare. Se partirei a gennaio? Per ora penso al campo e mi faccio trovare pronto quando serve, ma se non dovessi trovare molto spazio dovrei fare un passo in questo senso. Anche la Fiorentina sa che è inutile per me rimanere seduto in panchina, nessuno ne trae beneficio".


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