Non è usuale nel campionato di Serie A vedere una squadra che riesce a mettere due giocatori da soli davanti al portiere avversario. Se ci pensiamo è roba quasi da partita di ragazzini, da campetto di provincia. E quando avviene sei praticamente certo che la conclusione dell'azione possa essere una e una sola: palla in fondo al sacco e giocatori ad esultare sotto la curva.

La Fiorentina è riuscita nell'impresa di mettere Chiesa e Simeone davanti ad Olsen nella partita contro la Roma, ma quando tutti erano già pronti ad esultare è successo quello che non ti aspetti; colpa di Chiesa che ha messo troppo lungo il pallone al compagno? Colpa di Simeone che non è stato pronto a sfruttare l'assist del numero 25 viola? Sinceramente sono domande alle quali non ci interessa rispondere. Ci interessa sottolineare come la Fiorentina abbia buttato al vento un'occasione colossale che avrebbe sicuramente chiuso la partita (eravamo sul punteggio di 1-0 per la formazione di Pioli, quando questa si è verificata) e consegnato tre punti importantissimi. Senza contare che non saremmo più stati a parlare della crisi del gol, della crisi personale di Simeone ecc...

Un'azione significativa, che è un po' lo specchio di questo avvio di stagione della Fiorentina, una squadra capace di buone prestazioni, ma che non riesce ad essere cinica, che butta via punti su punti e che quando è chiamata a fare il salto di qualità resta sempre lì, ancorata a terra. Purtroppo, alla fine di ogni campionato, quando sei a lottare per alcuni obiettivi importanti, come potrebbe essere la qualificazione alla prossima Europa League, questi punti gettati al vento pesano e pesano tantissimo.


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