Nella seconda parte dell'intervista rilasciato a Viola Nation, il talento inglese Bobby Duncan ha affrontato diversi temi. A cominciare dai motivi che l'hanno spinto ad accettare la corte della Fiorentina: "C'erano un paio di club che mi seguivano. Ho pensato che con l'arrivo dei nuovi proprietari, con Rocco Commisso che voleva vincere trofei, costruire il club, corrispondesse alle mie ambizioni. Ho pensato che sarebbe stata un'esperienza incredibile entrare nella prima squadra, svilupparsi sotto Montella e Bigica. Vincenzo Vergine crede in me. Spero di poterli ripagare ora. La parte più difficile di vivere lontano da Liverpool? Mi manca la mia famiglia a casa. Vengono spesso per farmi visita, ma mi mancano. Ad essere sincero, ho vissuto in Spagna da bambino per 10 anni. Sono sempre stato lontano da casa da bambino e posso adattarmi a qualsiasi cosa. Questo è il sacrificio che devi fare nel calcio però. Per essere un grande calciatore devi fare questi sacrifici".

Duncan si sofferma poi sull'ambientamento nella nuova realtà: "Chi mi ha aiutatoVincenzo Virgine e tutto lo staff. Joe Barone. Tutti hanno preso parte all'accoglienza e alla sistemazione a Firenze. Ora tutto ciò che devo fare è riuscire e ripagarli. Se ho una frase in italiano preferita? Certo, mi piace dire "Bene" o "Tu Bene". Mio nonno ha vissuto in Italia per molti anni. Mi ha sempre detto che non c'è niente di meglio che vivere qui. Aveva ragione".

L'ex Liverpool parla poi delle differenze tra il calcio inglese e quello italiano: "Quello italiano è più fisico e tattico, mentre in Inghilterra si fa più possesso. Quando entri in campo in Italia, è come andare in guerra. In Inghilterra giochiamo da dietro. È diverso, ma per molti aspetti non molto. Penso di essere meglio servito nel gioco italiano. Adoro fare gol, ma mi piace anche il lato sporco del gioco. Cosa ne penso di Bigica? Quando sono venuto qui la prima volta, non riuscivo a capire molto, ma ora capisco di più. La prima cosa che noti è la sua passione per il gioco. Non è secondo a nessuno. E' un giocatore esperto. Ho visto molti dei suoi video su YouTube, era un giocatore molto, molto bravo. Avrebbe dovuto essere nella squadra nazionale".

Focus finale sui compagni di squadra e sulla scelta del numero di maglia: "Chi mi ha colpito? Christian Koffi, penso che abbia un potenziale incredibile. Sarà un grande giocatore per la prima squadra. Non vedo l'ora di giocare con lui e vederlo crescere. Perché sono passato dal numero 9 al 26? Il 26 è il mio compleanno ed è un numero fortunato per me. Ha molta storia e inoltre mio padre giocava con quel numero. Voglio guadagnare il numero 9. Pedro ce l'ha adesso, quindi dovrò guadagnarlo. Devo uscire e segnare molti gol e fare bene per il club per guadagnarlo".


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