Se lo sarà (o gli sarà stato) chiesto probabilmente più volte Dusan Vlahovic. E magari anche il suo simpatico entourage: signor Ristic, signor Vlahovic, valeva davvero la pena fare tutto quel putiferio, quel caos, quel subdolo 'gnorrismo' di fronte ai tentativi quantomeno di accordarsi su un'uscita pacifica e che potesse accontentare tutti? A un anno dalla rottura clamorosa del gennaio 2022, la fuga del (anzi, dei) serbi alla Juventus ha prodotto tanta fatica in campo, nessun risultato significativo, zero trofei ed ora prospettive a dir poco tetre, tra la penalizzazione attuale e i processi che incombono per il falso in bilancio e così via.

Poi certo, a venderlo fu comunque pur sempre la Fiorentina, spaventata dal mancato introito grosso più che dai rischi a livello sportivo (e i risultati si vedono tutt'ora). Ma chissà quanta felicità girerà per la testa dell'ex bomber viola che "aveva la Juventus nei sogni". E chissà quanto propedeutica sarà stata l'operazione per il signor Darko Ristic, che ha portato il suo calciatore in un tunnel ad oggi senza luce sullo sfondo quando lo cercava l'Arsenal, leader in Premier League. Una scelta e un modus operandi da fenomeni ma si sa, chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

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