In una città perennemente divisa su tutto, forse un personaggio in grado di unire senza alcun dubbio in questo momento c'è ed è Lucas Torreira. Il mastino, il leader, perfino il bomber vista la penuria offensiva da gennaio in avanti, trascinatore di un reparto e di una stagione che tra i suoi principali artefici ha proprio il piccolo uruguagio. Corteggiato per un paio d'anni e alla fine portato a Firenze da Pradè l'estate scorsa, 'salvato' da un esilio in Premier e in Liga che l'aveva intristito. Nella Fiorentina rampante di Italiano, Torreira ha ritrovato le sue doti, il suo feeling, il suo protagonismo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

E l'Arsenal? Non vede l'ora di sbarazzarsene ormai, avendo concesso un diritto di riscatto che rientra ampiamente nei parametri viola. Eppure su un matrimonio di convenienza per tutte e tre le parti, c'è da discutere. Più sull'ingaggio che sulla cifra già favorevole per renderlo viola al 100% per la verità, ma comunque da discutere. Gioco delle parti e naturalmente tutto ampiamente nei ranghi di un affare che ad oggi non ha motivo per non farsi. Ma c'è da discutere e la cosa fa piuttosto sorridere, considerato che di discutibile c'è stato molto, se non moltissimo, negli ultimi anni mentre su Torreira di discussioni francamente, poche.

Il centrocampista aveva un ingaggio alto, da parametri Premier, ma non certo da paperone level Psg: un punto di incontro sul suo stipendio e su quell'incubo (a giorni alterni) chiamato 'commissioni' si potrà trovare. E si dovrà trovare, perché dal riscatto di un giocatore come lui passa molto delle ambizioni trasmesse dalla Fiorentina e della volontà o meno di continuare un percorso di crescita che ha vissuto soltanto il suo primo step.


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