Prima si lamentavano che i Della Valle parlavano poco. Ora si lamentano che Commisso parla troppo. Tra l’altro gli stessi, i famosi decani del giornalismo che hanno collezionato, nella loro vita professionale, tante maglie, tanti colori, a seconda dei carri sui quali sono saliti. E qualcuno è anche passato da Firenze senza lasciare certamente una traccia indelebile. Anzi. Si parli, magari, dei contenuti espresso dal nuovo proprietario viola. Su quelli, in alcune occasioni, ci si può anche dividere. Non si può essere sempre d’accordo su tutto. Ma per piacere, si lasci da parte il resto.

La sua voglia di esserci, di comunicare, di parlare alla città, è straordinariamente bella. Certo, a qualcuno può dare fastidio la sua comunicazione molto americana. Qualcuno abituato al solito sistema all’italiana, quello delle esclusive, quello del "la mia testata è più importante della tua", può sembrare strano che il buon Rocco parli anche con l’ultimo arrivato, o il penultimo. Ma è fatto così, vive così. Per fortuna aggiungiamo noi. La schiera di chi, in questo momento, sta cercando di cambiarlo è lunga e nutrita. E magari riuscirà anche nell’intento. Però poi non lamentiamoci eh. Discutiamo su quello che dice, commentiamo anche qualche scivolone dialettico che magari c’è stato, ma non gettiamo via il bambino con l’acqua sporca. Perché uno così, forse, Firenze non lo aveva mai avuto. E di questi tempi è’ un vero lusso. Ne riparliamo tra qualche mese, quando nascerà una Fiorentina da Champions League.


💬 Commenti