In principio fu tridente offensivo, con Vlahovic al centro e una Fiorentina molto spregiudicata che pagò salato i contropiedi di Napoli e Genoa. Poi arrivò la sosta e con la sfida alla Juve, il più giudizioso ed equilibrato (difensivamente) 3-5-2, gli esordi di Caceres e Ribery e la striscia di risultati positivi. Già da inizio ottobre però l'equilibrio tanto agognato iniziava a scricchiolare, perché se dietro la squadra viola concedeva poco o nulla, davanti si faticava immensamente a far male alle difese (tolta quella del Milan), proprio per mancanza di un vero e proprio peso offensivo. Peso che Montella ha sempre ammesso di voler vedere il più presto possibile ("il futuro della Fiorentina sarà con il centravanti" disse, ricordate?). Eppure anche col Sassuolo la sua squadra è partita con Boateng e con un 3-5-2 molto adattato, viste le assenze dei due leader su citati e di Lirola. E' (anche, ma non solo) con il ritorno al 4-3-3 e l'ingresso di Vlahovic che è poi arrivata la rimonta, al che viene da chiedersi perché, in attesa anche di Pedro, non si provi a concretizzare questo uso dell'attaccante fisico, partendo proprio dal serbo, per fare strada poi anche all'integrazione del brasiliano, che nelle idee della dirigenza viola dovrebbe diventare proprio il protagonista in quella posizione di campo.


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