Su La Repubblica, Benedetto Ferrara ripercorre la storia dei tecnici viola dagli anni Novanta in poi accostandogli una canzone. Vi riportiamo quelli inerenti all’era Della Valle:
Pietro Vierchowod. Con lui si ricomincia. Maluccio. La frase: file non trovato. La canzone: I don´t remember, Peter Gabriel.
Alberto Cavasin. Quando la Fiorentina torna in serie B appende la bandiera viola sulla ringhiera del suo terrazzo sui lungarni. La frase: vi dico che un giorno saremo sullo stesso aereo per una trasferta di Champions. La canzone: Illusion, Imagination.
Emiliano Mondonico. L´amico di tutti. Della Fiorentina e dei tifosi. Riporta la viola in serie A. La frase: ho sempre la tessera del viola club nel portafogli. La canzone: Friends will be friends, Queen.
Sergio Buso. Inventa la famosa gabbia per Kakà, quella che a Milano permise alla Fiorentina di incassare solo 6 reti, nessuna firmata da Kakà. La frase: il mio calcio si ispira al concetto matematico riassunto dalla curva di Gauss. La canzone: Quale allegria, Lucio Dalla.
Dino Zoff. Scalda la piazza come potrebbe farlo un comizio di Schifani. La frase: preferisco non parlare. La canzone: The sound of silence, Simon & Garfunkel.
Cesare Prandelli. L´uomo giusto per tentare il grande salto. La sua Fiorentina vola. I suoi giubbottini, invece, fanno discutere. La frase (dopo l´intervista di Ddv): Queste parole suonano come un licenziamento. La canzone: Pride (in the name of love), U2.
Sinisa Mihajlovic. Sergente senza truppa. Proclami senza risultati. Molte chiacchiere e molti distintivi. Paga per tutti, come sempre accade. La frase: persciò persciò vado avanti per mia strada. La canzone: (I can get no) Satisfaction, Rolling Stones.
Delio Rossi. Lavora per ridare calcio a una città in crisi di astinenza. La frase: non sono Padre Pio. La canzone: Light my fire, The Doors.
