La Fiorentina esce a testa bassa dallo stadio Olimpico, sconfitta per 1-0, con un gol subito per l'illuminazione di Pedro. Analizzando la partita e la situazione in casa viola, si possono fare alcune considerazioni sui tasselli che compongono questa formazione, questa squadra, su cui la società ha molto investito e nella quale Vincenzo Italiano ripone molta fiducia. Purtroppo una squadra oggettivamente "delicata": per quanto il tecnico gigliato ami il turnover e la meritocrazia nel far scendere in campo i suoi giocatori, ci sono alcuni tasselli indispensabili, senza i quali questa squadra diventa inerme, incapace di costruire azioni concrete per andare al gol e vincere le partite.

L'attacco

Partiamo da Nico Gonzalez: l'attaccante argentino (per cui Pradé ques'estate ha speso quasi 30 milioni di euro) è uno di quei giocatori inseribili nella categoria sopracitata, degli "insostituibili": capace agilmente di saltare l'uomo creando superiorità numerica, di fornire palle-gol interessanti a Vlahovic e andare al gol. Purtroppo la notizia inattesa della sua positività al Covid è stato un fulmine a ciel sereno, e ha pesato in modo determinante nell'incisività della formazione viola in fase offensiva. Ai lati Sottil e Callejon non convincono, mentre Saponara sembra essere in un momento di particolare brillantezza, e andrebbe sfruttato di più, inserito come titolare.

Nel ruolo di centravanti, invece, questo attacco, è costruito intorno a Dusan Vlahovic: la nota situazione contrattuale del serbo (che non rinnoverà) rende instabile la situazione dei viola, che non hanno un sostituto degno. L'unico risponde al nome di Kokorin, che non si è mai integrato, e che perlopiù al momento risulta ancora indisponibile per infortunio. Urgono innesti a gennaio: almeno un esterno offensivo e un centravanti affidabile, e per ora si fanno i nomi di Berardi, Lucca e Cabral.

La difesa

Mentre i centrali difensivi (Milenkovic e Quarta) sono solidi e rocciosi, non convince affatto il ruolo di terzino, che sia da una parte (Venuti/ Odriozola) che dall'altra (Biraghi/ Terzic) risulta molto poco incisivo in alcune partite, disastroso in altre (vedi: ieri). Ci si chiede perché la fascia di capitano la indossi proprio Biraghi, che spesso, per quanto possa metterci corsa e grinta, a livello tecnico sbaglia molti cross e fa passaggi banali. Perché non Bonaventura, che ha preso la fascia all'uscita dal campo di Biraghi?

 


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