Lunedì sera andrà in scena Fiorentina-Roma, gara valida per il 35° turno di Serie A, match fondamentale per la rincorsa all’Europa della squadra di Vincenzo Italiano. Come è stata definita da molti, quella contro i giallorossi sarà la partita dell’anno per i Viola, che si giocano un posto nelle coppe continentali nelle ultimissime tre giornate. Che la qualificazione si sarebbe potuta ipotecare con qualche punto, almeno, tra Salernitana, Udinese e anche Milan, è indubbio. Ma la realtà, comunque, dice che basteranno gli stessi identici punti che farà l’Atalanta per tornare, cinque anni dopo l’ultima volta, a solcare i palcoscenici stellati. Nel mezzo, però, tre sfide dalla difficoltà decrescente, con il primo scoglio da superare proprio contro chi si sta giocando una qualificazione in Europa League tra campionato e vittoria della Conference League.

Quella Roma che, per il calendario asimmetrico, viene ritrovata 34 giornate dopo la primissima partita. In quell’Olimpico che spinse i padroni di casa al successo ai danni di un avversario ancora in fase embrionale. Nove mesi dopo, la Fiorentina avrà la chance di farsi conoscere meglio dal nuovo Mourinho italiano e soprattutto invertire la rotta dell’ultimo periodo. Tutto ciò per dire che più che di “partita dell’anno (o della stagione)” si tratterà di una prova del nove, di una sfida-verità per capire chi e cosa è veramente questa squadra. La stanchezza fisica sarà recuperata dai tanti giorni di riposo, quella mentale dovrà essere accantonata per tutti i 90 minuti (più recupero, conoscendo l’avversario). Al Franchi ciò che mancherà ai ragazzi in campo andrà sopperito dal pubblico sugli spalti, che dovrà sostenerla senza pregiudizi. Gli stessi tifosi viola, in queste ultime settimane, si saranno ripetutamente chiesti: “Ma allora che squadra siamo veramente?”. Contro la Roma, la Fiorentina dovrà svelarlo.

Al campo l’ardua sentenza. L’unico e solo decisore di tutte le dispute che hanno a che fare con una palla che rotola dentro a un rettangolo verde. Dove le chiacchiere, la rabbia e le delusioni vanno messe da parte. Trasformate in energia positiva in grado di ottenere tre punti in una partita che, in ogni caso, dirà tanto sulle sorti di questa squadra. Allora Fiorentina-Roma non sarà il match che vale una stagione. Perché, volendo, ce ne saranno altri due dopo, sulla carta anche più facili. Sarà piuttosto un’esposizione di valori che dovranno certificare tutto il buono visto in questa gestazione di Italiano. La squadra del 22 agosto 2021 non è più la stessa: è maturata, ha toccato picchi imprevisti ed è caduta più volte. Ma una cosa l’ha contraddistinta in questi lunghi mesi di rinascita da quella Viola opaca delle precedenti stagioni. La consapevolezza di potersi rialzare sempre.

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