Giovanni Galli è stato il primo direttore sportivo dell'era Della Valle, l'uomo della ricostruzione della Fiorentina dalle fondamenta: "I primi tre anni della famiglia Della Valle alla guida della Fiorentina - racconta Galli a La Gazzetta dello Sport - sono stati fantastici. Diego e Andrea avevano idee, grandi ambizioni e la voglia di essere protagonisti anche in un mondo nuovo come quello del pallone. Non hanno mai buttato via i soldi ma hanno autorizzato investimenti di alto profilo. Poi, ci sono stati due momenti che hanno gelato il loro entusiasmo...Prima la storia di calciopoli. Senza aver fatto niente sono finiti sotto processo. Con accuse pesanti. Ma non si sono arresi. E, a un certo punto, hanno costruito una Fiorentina con Mario Gomez, Pepito Rossi e Cuadrado. Una squadra che poteva lottare per lo scudetto. Ricordo che la formazione viola vinse le prime due partite di campionato segnando una raffica di gol. Ma dopo quel folgorante inizio le tre stelle viola non giocarono più insieme. Una maledizione. Pensate, nonostante tutto la Fiorentina quell’anno arrivò in finale di Coppa Italia perdendo contro il Napoli all’Olimpico. A quel punto i Della Valle decisero che non era giusto spendere certe cifre nel calcio"

Dai Della Valle a Commisso: "Negli Stati Uniti c’è una visione diversa dello sport. Lo spettacolo vale quasi quanto il risultato. Non deve tradire questo spirito e la sua prima mossa dovrà essere quella di unire il brand Fiorentina con il brand Firenze. Questo binomio può sfondare anche sul mercato americano...I tifosi viola pretendono chiarezza e onestà quando si parla di progetti. Il fiorentino non accetta tradimenti. Quindi, Commisso farà bene a non parlare subito di Champions o addirittura di scudetto. In lui rivedo l’entusiasmo del primo Berlusconi. Pallone e tv. Funziona".

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