Piace. Questo inizio piace. Diciamo che gli americani hanno toccato da subito i tasti giusti. Soprattutto a livello umano. Verrebbe da dire, con una mezza battuta, che hanno fatto in una settimana tutto quello che i Della Valle non erano riusciti a fare in diciassette anni.

Mosse di calcio, che al di la dei giudizi personali, hanno il sapore buono: Prade’, forse Batistuta, Antognoni utilizzato in modo serio. Manca il Direttore Generale, che arriverà a breve. Molti nomi, anche la possibilità che arrivi dall’America. Sicuramente qualcuno che starà sul territorio, che sarà tutti i giorni a Firenze, che avrà un filo diretto con Commisso. Uno di fiducia, ma che di calcio ci capisca davvero, che lo mastichi da tempo. Il contrario di Cognigni, per intenderci.

Sarà una prima stagione di osservazione, di piccole mosse, almeno dal punto di vista della squadra. Nessuna rivoluzione, con il tentativo di tenere Chiesa e di acquistare un paio di giocatori di livello.  Qualche inevitabile cessione (Veretout), con l’idea di guardare, di capire, di osservare, per costruire una squadra davvero forte il prossimo anno. Ma non sbagliamoci: fin da subito, senza proclami, la nuova Fiorentina avrà l’obiettivo di tornare in Europa. Troppo importante, per il progetto di Commisso avere un club che giochi in campo internazionale, che abbia visibilità, che sia conosciuto.

E poi l’allenatore con Montella candidato numero uno; la sua conferma arriverà soltanto dopo il faccia a faccia in programma in queste ore a New York. Anche in questo senso, un po’ la voglia di dare continuità, un po’ le poche alternative, un po’ il lungo contratto che lo lega ai gigliati, porterà probabilmente l’aeroplanino a rimanere. Anche perché Commisso ha voglia di giudicarlo sul campo e di guardare il suo lavoro.

Tornasse il primo Montella, la Fiorentina si troverebbe in casa un super allenatore che con Pradè potrebbe tornare a formare un coppia vincente. Commisso tra venti giorni sarà nuovamente a Firenze, pronto ad avallare un mercato non rivoluzionario ma interessante.

Avrà un obiettivo: riportare trentamila abbonamenti al Franchi. Perché con l’entusiasmo respirato in città in questi giorni, niente è impossibile. Nemmeno sognare. Cosa che non accadeva da tanto, troppo tempo.


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