Firenze si sa, è una piazza particolare, esigente, spesso “criticona”, alla quale però basta poco per esaltarsi, soprattutto in questa stagione altalenante. Quest’aria di repentino cambiamento d’umore sembra riversarsi spesso anche sulla squadra. Non che la colpa degli scarsi risultati sul campo sia dei tifosi e della città, sia chiaro, ma la tranquillità che traspariva dopo la vittoria con lo Spezia non è cosa buona per la Fiorentina di quest’anno. 

La zona retrocessione alle spalle, 25 punti conquistati, e il terzultimo posto lontano, scacciato, come una zanzara che disturba il sonno durante la notte, era questo lo scenario dopo quel venerdì sera. Però si sa, quella zanzara spesso continua imperterrita, svolazza in camera da letto e non ci dà pace per tutta la notte. L’unica soluzione spesso è alzarsi dal letto e colpire a morte il povero insetto (non ce ne vogliano i nostri lettori animalisti). Solo così si risolve il problema e si può continuare a dormire in tutta tranquillità. 

La Fiorentina vincendo con lo Spezia non ha ucciso la zanzara della Serie B, l’ha solamente scacciata, e la presunzione di aver risolto il problema ha portato alla conquista di appena quattro punti nelle successive quattro partite. Le sconfitte contro Udinese Roma, il pareggio “pazzo” contro il Parma e per ultima la vittoria a Benevento29 punti conquistati non sono sufficienti, una vittoria isolata non basta più. Serve far punti, dare continuità, smuovere la classifica e risalire il più in fretta possibile. La zanzara ancora ronza, e già contro il Milan sarà l’occasione giusta per provare a sbarazzarsi di quell’insetto rompiscatole.  

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