Protagonista per tanti anni nell'attacco viola, Cedric Gondo, oggi al Rieti, a gianlucadimarzio.com ha ripercorso le prime tappe della sua carriera, coincise con l'arrivo alla Fiorentina: "In Costa d’Avorio giocavo a calcio come tutti i bambini, ma solo per divertimento. Non avrei mai pensato di finire alla Fiorentina e poi che questo sarebbe diventato il mio lavoro, quello per cui vivo. Il calcio era solo un passatempo, uno sfogo per non pensare alla situazione in cui vivevamo. Uno sfogo con gli amici. Nessuno di loro però ha continuato: io grazie alla mia famiglia ho avuto la testa e la determinazione di allenarmi con professionalità, anche quando ero più piccolo. Avevo sette anni e mio padre decise di trasferirsi in Italia. Era in cerca di fortuna e quindi con mia madre e i miei fratelli lo abbiamo seguito. Arrivare in Italia è stata una fortuna per la mia famiglia, ma soprattutto per la mia carriera. Mia madre non voleva facessi il calciatore perché già mio fratello Rodrigo lo era. Ho provato con il basket, ma volevo solo dare calci al pallone. Ho iniziato nell'Aurora Treviso, poi feci un provino per la Fiorentina e mi presero".


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