Guida e la vergognosa decisione sul rigore. E poi perché non è andato al monitor?

Il match clou della 24esima giornata, quello tra Fiorentina e Juventus, è stato affidato a Marco Guida di Torre Annunziata alla sua 116 gara in serie A. Subito, al 18′, arriva l’episodio chiave della partita, Benassi dalla destra crossa al centro, Chiellini intercetta di braccio e Guida indica il dischetto. Inizia un’attesa di tre minuti estenuanti che portano alla clamorosa decisione del VAR di revocare il rigore per un presunto fuorigioco di Benassi. Andiamo nel dettaglio, Simeone affronta Alex Sandro e gli tocca la palla che rimane nella disponibilità del bianconero il quale nel cadere colpisce a sua volta la sfera che arriva a Benassi. Il fuorigioco non c’è, il regolamento parla chiaro: “per identificare quando un pallone è giocato intenzionalmente occorre un chiaro movimento del calciatore”, movimento che Alex Sandro compie in maniera lampante. Da considerare inoltre che essendo una valutazione comunque soggettiva l’arbitro Guida avrebbe dovuto valutare personalmente l’episodio servendosi del monitor, fatto questo che non è avvenuto. La gara riprende con il nervosismo che la fa da padrone, arrivano i gialli a Lichtsteiner, Gil Dias e Alex Sandro.

Nella ripresa continua la giornata no del fischietto campano, indeciso in ogni circostanza, gravi sono le mancate ammonizioni a Bernardeschi che da terra prende volontariamente la palla con la mano impedendo una ripartenza viola, a Pjanic per fallo su Chiesa ed a Benatia sempre per un intervento falloso sempre sull’attaccante gigliato. Benatia verrà ammonito solamente al 93′, dopo l’ennesimo intervento scomposto.

Ampiamente insufficiente la direzione di Guida e dei suoi colleghi, impreciso e titubante su molte decisioni, evidentemente l’episodio chiave del rigore ha pesato e non poco sulla lucidità del direttore di gara.