Sono passati vent'anni esatti dall'ultimo trofeo vinto dalla Fiorentina. Una Coppa Italia ottenuta al termine di un doppio incontro con il Parma che sembrava già deciso, dopo il successo per 1-0 ottenuto dai gigliati in terra emiliana, ma che si è poi rivelato più complicato del previsto. Questo perché nel match del Franchi, i gialloblu si erano ritrovati in vantaggio per 1-0 e sono rimasti avanti fino al 65'. Momento in cui l'attaccante Nuno Gomes è riuscito a battere Guardalben in uscita.

"Ah, mi ricordo, mi ricordo - dice Nuno Gomes a Tribuna Expresso - Chiesa ha ricevuto il pallone retrocesso alla destra del nostro attacco, è entrato dentro, io mi sono smarcato e lui ha messo la palla alle spalle del difensore che mi stava marcando. Sono riuscito a superare il difensore e a tirare in porta".

Gomes ricorda anche il suo festeggiamento della rete, un inchino fatto sotto la Curva Fiesole: "Era una celebrazione molto usata anche da Batistuta. Il cosiddetto inchino, come lo chiamano in Italia. E c'è una curiosità, non so nemmeno se ho già raccontato questa storia. In quella settimana della finale ho incontrato uno di quei tifosi più assidui e lui, mentre partivo con la macchina, è venuto da me dicendomi: "Nuno, fai gol e per favore inchinati sotto la Curva Fiesole, vedrai che ai tifosi piacerà, gli piacerà". Ho fatto questa promessa e poi l'ho mantenuta".

E ancora: "Ho sentito l'esultanza dei tifosi quando ho segnato, quando la palla è entrata in porta, e anche dopo quando sono corso in curva, eppure la distanza era notevole. Quando sono arrivato quando sono arrivato in curva, mi sono inchinato e c'è stato un boato, come se avessi segnato un altro gol".


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