La Fiorentina scialba, sciatta, abulica, quasi patetica, protagonista della seconda parte del campionato, può tornare a scintillare come quando scandivamo, tra l’auto ironico e il sorpreso, “salutate la capolista”? Certo che può. Occorrono quattro acquisti mirati. Non costano neanche tanto. Anzi, a dir la verità non costano niente. Basta volerli ingaggiare.
Passione (da non confondere con il cugino Patimento) è un attaccante vecchio stile. La sua azione è intensa e violenta, irrefrenabile e travolgente. In più è contagiosa. Un attimo e può rompere gli argini dell’autocontrollo e dilagare come un’onda di piena o deflagrare come dinamite. Poi c’è Coinvolgimento, centrocampista di idee e intuizioni. Capace di avvicinare, spartire, condividere. Lo adorano tutti, perché crea spirito di gruppo e armonia. Con lui nessuno si sente escluso, tagliato fuori, emarginato. E’ uno che cerca compagni di viaggio, non clienti. Per la difesa l’ideale è Chiarezza: arcigno e schietto, diretto e franco. Niente giri di parole, nessun sotterfugio, al bando clausole segrete, impegni clandestini, promesse sussurrate. Ama la luce del sole e non nasconde mai la verità, anche se scomoda. Infine tra i pali Autocritica. Uno che non si accontenta mai. Vuole sempre migliorare e per farlo non disdegna di analizzare e ammettere i propri errori. Rifugge gli alibi. Ma da ogni passo falso esce rafforzato, perché non lo nega. Non lo vedrete mai nascondere la polvere sotto il tappeto. Perché odia i tappeti. Volendo concedersi uno stravizio ci sarebbe anche Ironia. E’ complicato inserirlo, non è detto che si accasi facilmente. Magari potrebbe essere preso in prestito, tanto per vedere come va. Della Valle ingaggi questi cinque e vedrà che il resto vien da sé (anche il monte ingaggi non ne risentirebbe). C’è solo un problema: hanno tutti il medesimo procuratore, tal Buon Senso che da troppo tempo non passa dalla sede viola.

Bravo Francesco, bellissimo articolo. Bisognerebbe farglielo trovare sul comodino di tutte le camere d’albergo in cui dormono i fratellini…
Matteini dimentichi una cosa che non si acquista, o ce l’ hai o non ce l’ hai, i c……. !!!!! Ho visto la partita dei gobbi, il loro segreto sta tutto li. Il resto sono solo parole ecco perche vincono sempre.
Il freatellone maggiore una volta ebbe a dire che il Premier Renzi era una “sola” almeno così comparve sui giornali, ebbene come dovremmo chiamarli coloro che dopo 15 anni di proclami (in verità con un trend discendente) si sono presentati ai tifosi dicendo prima che in qualche anno avremmo puntato allo scudetto, poi alla CL e ora (ahimè) alla europa di serie B se va bene? Appunto delle sole…..
I Della Valle sono in Cina per vendere la squadra!!!!
Immancabilmente come ogni anno siamo a parlare del niente!!!!
complimenti per l’articolo. Penso che i Dv hanno gestito in questi anni la Viola come quello che ha le toppe nel sedere e le scarpe sfondate ma dice di essere ricco . E’ inutile parlare di champions o di obiettivi ambiziosi perchè aumenterebbero i costi di gestione e gli ingaggi dei giocatori e quindi il ns. scudetto è E.L:. Basterebbe essere sinceri e programmare una squadra senza giocatori ex stelle rotti o a parametro zero . Il Genoa tutti gli anni riesce a valorizzare un paio di giocatori e poi li vende . Perchè non ci proviamo ????
Stavolta mi è proprio piaciuto l’articolo di Matteini. Bravo. Niente da dire.
Non basterà. Il sistema non lo sconfiggi così. Più di quarto non arriverai mai. Quest’anno siamo quinti e forse il prossimo settimi. Mai però, arriveremo terzi o secondi, o primi. I motivi? Troppi e lunghi a dirsi.
Francamente, ne dubito. Sono qua da quindici anni e ancora non si è mai visto niente di tutto ciò, anzi (peggio ancora) l’esatto contrario. Le cose, quindi, sono due: o lo fanno apposta, o non ci arrivano (e questo sarebbe anche peggio, perché significherebbe non capire le basi).
Redazione…. Chapeau!
Un articolo perfetto, ironico e pungente, un qualcosa che ci voleva per far capire a coloro che non lo avevano ancora compreso ciò che ci vuole per gestire una società di calcio. I numeri contabili saranno importanti senza dubbio, ma lo spirito sportivo del calcio non può prescindere da questi “acquisti”.
Lo capiranno? Ai posteri l’ardua sentenza!