Di tutto si parla tranne che di Genoa-Fiorentina. La speranza è che la squadra sia subito bella concentrata, Iachini bello reattivo, i nazionali tonici e in forma. Perché i Viola, nel prossimo turno, affronteranno una delle squadre più in forma del campionato.

Ballardini sta facendo miracoli, si sta meritando la conferma. Cosa che a Firenze non è riuscito a fare nessuno nel corso degli ultimi due anni e mezzo. A Marassi la partita vale tanto, soprattutto guardando il calendario. Dopo arriverà l’Atalanta a Firenze, altra sfida sulla carta complicata. Ecco che la reazione, dopo le dimissioni di Prandelli, dovrà arrivare subito.

Dieci partite come dieci finali, un mini campionato, dove basterà tenere la media dell’intera stagione, un punto a partita, per salvarsi. Una media scarsa, che dà la dimensione dell’annata e dei tanti errori commessi. Da tutti, nessuno escluso.

Commisso non arriverà a breve, ancora qualche giorno di attesa prima del suo ritorno. Ritroverà il ‘suo’ Iachini, la solita squadra andata avanti con molti bassi e pochi alti, uno spogliatoio di giocatori pagati bene ma evidentemente con poca qualità (tecnica o umana decidete voi). Gli allenatori saltano come birilli, Firenze guarda annichilita, loro continuano esattamente come avevano cominciato: encefalogramma piatto. Poca roba, in tutti i sensi.

Ma in fondo, Iachini, è il miglior allenatore possibile per gestire queste situazioni. Lo fece qui, quando arrivò. Crediamo che lo rifarà adesso, perché nessuno come lui è maestro nei momenti delicati, quando c’è da ricaricare un gruppo e una piazza. Se Beppe non tradirà poi ci sarà tempo per capire che la direzione intrapresa è semplicemente sbagliata. Di solito, quando è così, meglio azzerare tutto e ripartire. Lo merita, soprattutto Commisso, che fino ad oggi ha speso come mai nessuno prima, senza raccogliere il benché minimo risultato.

Adesso, appunto, Genova. Con una vittoria, con un'impresa, si potrebbe già cominciare a programmare il futuro. Senza più fantasmi.


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