Erick Pulgar è pronto a lasciare la Fiorentina. Il calciomercato viola, dopo ben quattro acquisti, comincia a muoversi anche in uscita: su questo fronte, il cileno sarà, senza troppi dubbi, uno dei primi (se non il primo) a partire. È una cessione formalmente obbligatoria, dato che l’ultimo arrivato è il brasiliano Dodô. La rosa, dunque, deve forzatamente liberarsi di un calciatore extracomunitario.

Ad oggi, l’interesse più concreto per Pulgar è quello del Flamengo. I tifosi rossoneri, tuttavia, non sono mai sembrati troppo contenti della scelta della loro società: sui social sta spopolando l’hashtag #PulgarNão, un rifiuto a causa di casi molto controversi che vedono coinvolto il numero 15 viola. Oltre al Flamengo, ben poche altre squadre fanno la fila per lui, se non qualche timido interesse di Corinthians, CSKA Mosca e due club dall’Arabia Saudita.

Pulgar ha iniziato la sua avventura in viola nell’estate del 2019, nella prima sessione di mercato dell’era Commisso. Al Bologna sono andati poco più di 12 milioni di €, una cifra importante per quello che, in quel momento, era un centrocampista validissimo. I punti di forza sono emersi subito: buon fisico e bravura nei calci piazzati. La prima stagione, nel complesso, è sufficiente, grazie soprattutto ai primi mesi di buon livello. È ottimo il contributo numerico, con 7 reti e 6 assist. Poi, un calo evidente.

La stagione 2020/2021 è stata difficoltosa per tutta la squadra, ma Pulgar è sicuramente uno tra coloro che hanno risentito maggiormente del clima negativo. Intanto, la Fiorentina investe su Amrabat e ci punta; c’è sempre meno spazio per il cileno, che si dimostra molto arrugginito nelle sue poche uscite. Questo anche dopo l’arrivo di Vincenzo Italiano, tanto da convincere il mister a farlo partire in prestito. La sorte non gira neanche nei 6 mesi al Galatasaray: i turchi, all’unanimità, decidono di rispedirlo al mittente.

Tra difetti caratteriali, un’attenzione sempre maggiore nei confronti della Nazionale cilena e una pesante discontinuità, Pulgar non è mai riuscito a imporsi con la maglia viola. Non sono bastati i buoni sprazzi del primo anno e non è la classica storia di “un’altra chance”: stavolta, nonostante le attuali difficoltà a piazzarlo, siamo davvero alla fine.

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