La linea dei Della Valle la conosciamo bene: si va avanti con lo stesso allenatore, a meno di episodi clamorosi, tipo la scazzottata tra Delio Rossi e Ljajic. D'altronde in 16 anni di presidenza, si sono alternati appena 11 allenatori, appena 6 dal 2005 quando arrivò Cesare Prandelli: un bene per molti aspetti, perché nessuno auspicherebbe una gestione alla Preziosi o alla Zamparini; in alcuni casi però, un cambio era elemento doveroso e risolutivo. Come alla seconda stagione di Paulo Sousa, quando il portoghese era un separato in casa e si rese protagonista di molti gesti "strani", contestabili ma perdonati dalla proprietà. Ultimo dei quali la gestione della gara di ritorno di Europa League contro il Borussia Monchengladbach, quando si passò dal 2-0 (più lo 0-1 dell'andata) al disastroso 2-4. Niente cambio, si arrivò a fine stagione con Sousa, tra prestazioni oscene e ambiente in piena crisi isterica: di fatto una stagione che poteva essere recuperata in corsa venne lasciata deragliare a cuor leggero. Ecco perché, con un tecnico come Pioli che non ha certo messo in atto quel tipo di comportamento, ipotizzare un cambio panchina a breve è ad oggi quasi utopia...


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