Andrea Della Valle vorrebbe spendere di più, ma c’è Cognigni a frenarlo sventolandogli sotto al naso il budget fissato. Pradè vorrebbe prendere un campione, ma c’è Cognigni a dissuaderlo mostrandogli il cartellino del prezzo e dirottandolo su giocatori più abbordabili. Montella vorrebbe un ritocchino alla rosa, ma c’è Cognigni che lo smonta raccattandogli qualche prestito qua e là perché non si può spendere. Formalmente presidente esecutivo, che già di per sé significa molta mente e poco cuore, ormai consacrato nell’immaginario collettivo come la vestale del bilancio viola. Ovvero l’anti tifoso, apostrofato (orrore!) con il termine “cliente”. Da domenica anche “Cognigni il cinico”. E’ stato Montella a definirlo così, “ma non l’ho detto in senso negativo”, si è affrettato a precisare quando ormai la frittata era fatta. Le dichiarazioni in conferenza stampa alla mercé di tutti. Parlando del confronto “chiaro ma non chiarificatore” dell’altro giorno, il tecnico ha detto: “Andrea Della Valle mi ha trasmesso tutto il suo entusiasmo e la sua passione, così come Cognigni mi ha trasmesso la sua cinicità (sarebbe cinismo, ma non stiamo a sottilizzare ndr) e praticità”. Ecco il commercialista-presidente bollato a fuoco. “Cinico”, secondo la definizione del dizionario Sabatini Coletti è un individuo “Indifferente ai sentimenti e alla morale comune; privo di sensibilità” (nessun riferimento a comportamenti sotto porta, ma questo è un altro discorso). Ritratto perfetto, dal punto di vista dei tifosi, del presidente esecutivo della Fiorentina. Un “cattivo da film”, sempre con la calcolatrice in mano ed il pareggio di bilancio come stella polare. Uno che “non è uomo di calcio” ma solo di numeri. Anche se lui forse avrebbe qualcosa da ridire: “Capivo un po’ meglio di altri i funzionamenti del calcio avendo rivestito un ruolo sicuramente di minore importanza e più marginale nella società del mio paese, la Vis Civitanova”, spiegava in un’intervista a Repubblica nel febbraio 2007, alla domanda di perché lo avessero scelto per fare il vicepresidente. E anche l’accusa di non provare emozioni potrebbe essere contestata. Sempre nella stessa intervista si scopriva, infatti, che la sua simpatia per l’Inter era nata in contrapposizione alla passione viola del fratello maggiore Onorino. Altro che freddo e distaccato. Di se stesso dice: “Sono razionale, pragmatico, introverso, irascibile e generoso”. Generoso forse umanamente, preciseranno i maligni, teorici del “braccino corto”. Se è vero che quando qualcuno ti pensa, nel bene o nel male, ti fischiano le orecchie, “Cognigni il cinico” da un po’ di tempo deve vivere in un ronzio continuo, almeno quando si avvicina a Firenze. Ora ditemi voi: con a disposizione un parafulmini così, chi glielo fa fare a Andrea Della Valle di tornare presidente a tutti gli effetti? “La vita è un uragano che ci strappa le vele”, cantano i Negrita. Che le strappi a Cognigni. Se ci riesce.

Il tono di questo fondo è estremamente discutibile e ruffiano! Quando nell’industri e nello sport, che sono due facce della stessa anima, si ragiona come l’articolista in questione si può fare soltanto la fine di Preziosi, un presidente-industriale con un’azienda che anni fa fatturava in modo sontuoso e adesso col Genoa si trova fuori persino dall’E.L. Per fare certi mestieri ci vogliono persone che ragionano più col cervello che con le emozioni. Altrimenti si può fare soltanto una brutta fine
Questo dice di capire di calcio ed ha lavorato nei dilettanti appunto è un dilettante. Ma se i della valle vogliono investire questo dipendente, perché di questo si tratta, non deve opporsi anzi la miglior cosa è che si tolga dalle scatole. È uno dei colpevoli dei risultati non arrivati perché non fa altro che creare litigi come da maggio 2014 è accaduto.
Vero l’ultimo commento ma sull’ operazione Neto (sarà ripetitivo na è così) o sui mancati rinnovi abbiamo perso una marea di soldi.
Io l’ho già scritto: il cinico Gnigni ha detto a Montella.. Vuoi andare? Bene paga la clausola! No sconti ..altrimenti stai fermo.. E qui il mister ha cominciato a riavere entusiasmo x la Fiorentina.. Comunque a breve vedremo!
I Della Valle devono comprendere e farlo capire a Cognini che anche nel calcio ogni tanto bisogna rischiare con buoni investimenti comprando qualche giocatore di qualità per poter vincere qualcosa perché è da li che arrivano i soldi e per noi non avendo lo stadio di proprietà è l’unica soluzione di entrate economiche, il resto sono solo discorsi per far chiacchierare la gente e a Firenze di discorsi inutili ne abbiamo sentiti anche troppi.
Perchè un chiama anche ONORINO a gestire il bilancio, che è anche tifoso viola?! Ma Montella parli con Onorino, no? Grande Onorino. Son con lui. Non è ai livelli del nonno d’un mio amico che si chiamava Primitivo, ma Onorino è gradevole. TOP. A parte le battute, fanno il massimo, Montella deve capire questo. Gli sghei in un mondo di m…. come il calcio, a parte quei pazzi che bevono il petrolio, non li sgancia nessuno. Io mi meraviglio che i DV abbiano una società di calcio ancora.
Meno male che c’è Alex1950 che ci illumina dall’ alto delle sue conoscenze calcistiche
se Montella riesce a farsi promotore esclusivo delle partenze e arrivi dei giocatori, il resto diventa fuffa
Non giochiamo con le parole:
Cognigni è il semplice esecutore delle direttive imposte da Diego.
Si limitasse a fare il contabile, ragioniere commercialista, potrebbe essere giusto.
Il fatto è che s’intromette nelle questioni tecniche (leggi intervista di Ramadani), perché, dato il suo trascorso alla Vis Civitanova, crede (a torto o a ragione non lo so) di intendersi di calcio.
L’incertezza di Montella è qui:
– contare di più nelle scelte
– fissare di comune accordo gli obbiettivi.
Il rag. Cognigni abilitato alla professione di commercialista e laureato in Scienze Politiche all’universita’ di Macerata (non alla Sorbona), svolge la professione esattamente come l’odontotecnico che si finge medico dentista!