Era la fine degli anni '90 e come riporta Primocanale.it, la Sampdoria di Enrico Mantovani stava vivendo una delle stagioni più difficili della sua storia, culiminata nella retrocessione in serie B dopo l'epoca d'oro del padre Paolo. Enrico e la sua famiglia si erano accollati l'onere e l'onore di succedere al presidente più amato e vincente dal 1946. Prima di intraprendere questa avventura avevano offerto la società a Riccardo Garrone, che tuttavia non se l'era sentita di entrare nel calcio in prima persona.

Fu allora che - secondo quanto riporta il portale ligure - Rocco Commisso, calabrese di origine e statunitense di adozione (sbarcò a New York a dodici anni), fondatore di Mediacom, un impero delle telecomunicazioni che lo ha portato oggi a possedere un patrimonio personale stimato in 4,5 miliardi di sollari, si interessò alla Sampdoria.

A trattare con Comisso furono inviati da Mantovani in America l'allora direttore generale Emiliano Salvarezza e l'esperto di finanza Nicola Volpi (oggi amministratore delegato di Permira, società finanziaria britannica specializzata nei settori di private equity ed hedge founds). L'accoglienza a New York, per gli emissari italiani della Sampdoria, fu imponente: il trasferimento da New York (sede dell'advisor Chase Manatthan Bank) al New Jersey (luogo di residenza di Commisso) avvenne addirittura a bordo di una lussuosa Limousine. La trattativa, in realtà, si fermò per varie ragioni ad un livello embrionale, lo stesso Comisso probabilmente non era ancora pronto per entrare nel calcio italiano.

Ma la voglia di occuparsi di sport deve essergli rimasta, se è vero come è vero che nel 2017 acquistò una quota azionaria dei New York Cosmos e adesso è in procinto di diventare il nuovo proprietario della Fiorentina per una cifra attorno ai 135 milioni di euro.

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