Erick Pulgar è sicuramente partito alla grande in questa nuova avventura alla Fiorentina, giocando i primi due mesi a grandi livelli. Successivamente ha vissuto un periodo difficile e abbastanza sconcertante per poi riprendersi con l’arrivo di Iachini.

La cosa certa che abbiamo capito però è una, anzi due: il cileno è si un buon giocatore con margini di miglioramento ma non è un regista. L’ex Bologna non detta i tempi alla squadra, non è un playmaker e la caccia dei viola al bresciano Tonali (sia nel mercato estivo che in quello invernale) è certamente un indizio che non può passare inosservato. Come non è passato inosservato l’acquisto di Amrabat, centrocampista geometra dai piedi buoni, che al Verona sta giocando in una mediana a due con accanto uno “alla Pulgar” come Veloso.

Sia chiaro: il numero 78 farà certamente parte del futuro della cintura viola ma non come perno centrale titolarissimo che fa giocare, giostrare e girare la palla e la squadra. Squadra che ha evidenti difficoltà offensive anche per causa di queste mancanze, che il classe 1994 ha, e che l’anno di transizione è certamente servito a capirle bene.

GIACOMO TRAMBUSTI

💬 Commenti