Un intrigo mica da ridere quello sul futuro che attende lo stadio Franchi, non tanto per ciò che accadrà lunedì con il su al sipario al concorso internazionale e la proclamazione del vincitore, destinatario dei fondi pubblici per (una parte del) restyling. Repubblica però si interroga sulle intenzioni della Fiorentina, che da fine gennaio 2021 non si è più pronunciata sulle opzioni in ballo, scottata dai casi Mercafir e dalla bocciatura del primo progetto sullo stadio di Nervi. Dal fronte arriva un grande freddo secondo il quotidiano e le incognite in campo sono diverse: dalla volontà di partecipare al progetto, fosse anche per la sola parte commerciale, all'aumento inevitabile del canone di affitto fino ai tempi che, come sempre, non possono essere certi. E poi la società viola sarebbe costretta a giocare lontano da Firenze per almeno un paio di stagioni.

La previsione è il 2026 e tra le domande di Repubblica c'è anche quella sul fatto che Commisso sarà ancora o meno il patron della Fiorentina. Lunedì sera intanto saranno presenti il dg Barone e il responsabile della comunicazione Ferrari: sul piatto ci potrebbe essere anche la carta dell'affitto per 99 anni, che garantirebbe una patrimonializzazione redditizia e duratura. Ma anche su questo di certezze non ce ne sono e da Palazzo Vecchio aspettano qualche tipo di segnale.


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