Ha creato un certo sgomento un po' a tutti il clamoroso 1-4 con cui l'Ajax ha espugnato ieri sera il "Bernabeu" e fatto fuori il plurititolato e potentissimo Real Madrid: un potere che aldilà del politico si riflette soprattutto sull'aspetto economico e che, sulla carta, non lascerebbe certo spazio di replica ad un "Davide" qualunque come il club di Amsterdam. Che poi, tanto qualunque non lo è, vista la storia e la tradizione dei lancieri. Quello che stupisce sempre in questi casi è ovviamente la capacità del più piccolo di sovvertire il pronostico contro il più grande, puntando su strategia, abilità, scaltrezza e sull'anticipo, che può riguardare l'acquisto di un calciatore piuttosto che lo sviluppo di una struttura funzionale. Tutte doti che l'Ajax incarna alla perfezione e che ha permesso di portare a casa, e poi lanciare, grandi talenti come De Ligt, De Jong, Ziyech, Van de Beek o ancora Neres, Dolberg ecc...

Ma il pensiero a questo punto non può che volare alla Fiorentina, che a livello teorico avrebbe l'ardire di utilizzare una strategia proprio Ajax style: scoperta e lancio dei giovani, plusvalenze e reinvestimenti. Un progetto intrigante ma che va saputo mettere in atto e soprattutto affidato a grandi competenti del mestiere, con obiettivo primario magari quello del risultato sportivo e non solo economico. Di per sé un modello non irraggiungibile, se pensiamo alle cifre che girano: l'Ajax vanta un fatturato intorno ai 100 milioni circa, contro i 90 (circa) della Fiorentina; ha un monte ingaggi di 26 milioni, ben 11 in meno del già abbattuto monte viola. A livello di plusvalenze è più che abituata a realizzarne di onerose o onerosissime, sul livello di Bernardeschi o su quello potenziale di Chiesa. Il vero gap si registra a livello di strutture, ma la società gigliata a breve dovrebbe davvero avviare la costruzione del centro sportivo per il settore giovanile. Per non riaprire l'annosa questione stadio, anch'esso obiettivo dei sogni.

Certo, l'Eredivisie è quello che è e arrivare in Champions per l'Ajax è possibile anche affidandosi ai giovani o non azzeccando proprio tutte le scelte ma il 4-1 al Real Madrid non te lo regala nessuno. E per realizzarlo i lancieri hanno seguito unicamente la propria strategia, una strategia che, se applicata correttamente, magari renderebbe un po' meno utopica la partecipazione alla Champions League anche per la stessa Fiorentina.


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