Tutto vero. Non puoi staccare la spina in campionato e riattaccarla, in automatico in Europa. Non puoi pensare di vincere nelle Coppe giocando male in campionato. La Fiorentina del 1990 fu una piacevole eccezione a questa regola, arrivando in fondo in una competizione come la Coppa Uefa anche quando in Serie A le cose non andavano bene.

Ecco, augurandoci che questa viola soffra meno in campionato rispetto a quella, possiamo però sperare che il cammino in Conference possa essere altrettanto bello e che arrivi fino alla fine.

Difficile dirlo adesso, davvero troppo presto. Prima, innanzitutto, ci sarà da superare un Braga che, sulla carta, ha più qualità, più gioco, più forza rispetto alla squadra di Italiano in questo momento. Cominciando da stasera, in una partita di andata dove occorrerà giocarsela, ‘rimanere in piedi’, possibilmente trovare uno o più gol. La Fiorentina dovrà essere brava anche a non arretrare troppo, a non farsi schiacciare, a cercare di non subire soprattutto nei primi minuti di gioco, quando i portoghesi proveranno ad intimorire una squadra non certamente nel suo momento migliore.

Vedremo chi giocherà davanti, Jovic sembra in vantaggio. Ma servirà la qualità dei migliori, serviranno le giocate, servirà che i calciatori con maggiore esperienza si prendano qualche responsabilità. Garra, ci vorrà garra. Magari anche da provinciali, per ribaltare i pronostici e giocarsi a Firenze il passaggio del turno. Dovranno giocare i migliori, come i migliori dovranno giocare contro l’Empoli, altra partita da vincere assolutamente per evitare di tornare in argomenti e in discussioni che in questa stagione non vorremmo nuovamente accarezzare.

Meglio una stagione incolore, almeno in campionato, che ritrovarsi nuovamente invischiati in paure, in quella famosa zona salvezza che nei primi due anni di gestione Commisso purtroppo ci ha sempre tenuto compagnia. In questi quattro giorni la Fiorentina, i suoi dirigenti, i suoi calciatori, il suo allenatore si giocano una gran fetta di futuro. Stasera deve arrivare il primo segnale bello forte, di una squadra che non ha mollato e che, anzi, ha voglia di invertire il trend di questa stagione. C’è ancora una bella possibilità.


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