Erick Pulgar è stato il secondo acquisto, il primo è Pedro, più caro della nuova Fiorentina di Rocco Commisso, Joe Barone e Daniele Pradè: il cileno è stato pagato circa undici milioni di euro dal Bologna e si è dimostrato fin da subito quello che doveva essere, un perno della squadra di Vincenzo Montella.

Il classe 1994, che nasce regista ma con la continua titolarità di Milan Badelj gioca da mezz’ala, non ha saltato nemmeno un minuto in questa nuova stagione. Dodici (undici in campionato e una in Coppa Italia) partite su dodici giocate per novanta minuti e, in nazionale, è anche sceso in campo per quasi due match interi nelle amichevoli di metà ottobre contro Colombia e Guinea. Per ultima ma non per ultima, la Coppa America disputata tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, dove l’ex Bologna ha giocato sempre titolare, dalla prima partita del girone fino alla finale per il terzo posto. Insomma, un inizio stagione parecchio intenso.

Dopo le belle prove nel primo mese e mezzo di campionato, dove ha collezionato tre gol e due assist, nelle ultime quattro partite si sta notando un inevitabile calo, provato anche dalle tre ammonizioni ricevute. Adesso la delicata sfida di Cagliari e poi la trasferta in Perù per un’amichevole con la nazionale. Inutile dire che Vincenzo Montella, viste anche le poche alternative in mezzo al campo, punterà anche domenica sul cileno, il quale potrebbe tirare il fiato magari con l’inserimento di Marco Benassi al suo posto.

I polmoni, la cattiveria agonistica e il piede freddo sui calci piazzati di Pulgar sono e saranno ancora fondamentali nel proseguo della stagione, ma un intervento nel corso del mercato di gennaio per rimpolpare il centrocampo di alternative e possibili titolari sarà inevitabile.

GIACOMO TRAMBUSTI

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