Chi ha delegato la difesa dell’interesse pubblico a Italia Nostra? La domanda è legittima, dato che l’associazione basa proprio su questo elemento il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro la realizzazione del Viola Park. Nel ricorso si contesta la variante urbanistica del Comune di Bagno a Ripoli che ha modificato da “agricola” a “servizi sportivi” la destinazione dei terreni acquistati da Commisso nel Pian di Ripoli.

E’ bene che il nostro sistema giuridico-amministrativo preveda pesi e contrappesi e la possibilità per cittadini e associazioni di tutelare con riscorsi i propri diritti qualora li ritengano violati. Altra cosa è autodefinirsi paladini dell’interesse pubblico senza averne alcun titolo.

Il ricorso è singolare. Si contesta la violazione della legge regionale sul paesaggio da parte della variante approvata dal Comune. Quella variante, però, ha avuto l’ok oltre che dal Consiglio comunale di Bagno a Ripoli (tutte le forze politiche tranne la consigliera di una lista civica), da tutti gli enti interessati (dal Genio civile all’Arpat), dalla Soprintendenza, che rappresenta lo Stato, e, soprattutto, dalla Regione Toscana che quella legge sul paesaggio ha elaborato.

Il dibattito, invece, se nel Pian di Ripoli lo sviluppo debba essere il centro sportivo della Fiorentina o campi di cipolle e zucchine non lo si fa nelle aule dei tribunali ma in quelle deputate della politica amministrativa. Al momento opportuno i cittadini, col voto, approvano o confutano quelle scelte. Invece, secondo Leonardo Rombai, presidente della sezione di Firenze di Italia Nostra, il Comune di Bagno a Ripoli avrebbe dovuto espropriare i terreni (di proprietà privata) per consegnarli ad altri privati affinché possano farci l’orto personale. Questo sarebbe l’interesse pubblico?

Il ricorso di Italia Nostra appare quindi come una forzatura. C’è da chiedersi come mai non sia stato presentato al Tar dopo l’approvazione della variante. A quale scopo far decorrere i 60 giorni previsti per approdare, all’ultimo tuffo, al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica?

Più che la difesa dell’ambiente si intravede la esaltazione della propria visibilità, della smania di apparire, sfruttando i riflettori sempre accesi sulla controparte: la Fiorentina. Facile pubblicità a modico prezzo (il ricorso al Capo dello Stato costa 650 euro). In fondo siamo a ridosso del periodo per le denunce dei redditi e far girare un po’ il nome dell’associazione (forse un tantino in declino rispetto a fasti passati) potrebbe attrarre qualche elargizione di 5xMille in un periodo di scarsità di risorse.

Nel codice di procedura civile esiste la sanzione per “lite temeraria” quando lo scopo di un’azione giudiziaria ha lo scopo esclusivo di dilazionare una decisione o di danneggiare la controparte. Per i ricorsi alla giustizia amministrativa questo istituto non esiste. Peccato.

Italia Nostra? No, Italia Loro.

Ps: immagino si tratti solo di un’antipatica coincidenza il fatto che il presidente della sezione di Firenze di Italia Nostra, Leonardo Rombai, abiti a due passi dall’area dove sono iniziati i lavori del centro sportivo.


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