Ha fame di successi Italiano e non potrebbe essere altrimenti. Chi lo ha frequentato in questi primi giorni vissuti alla Fiorentina, ci racconta di un tecnico entusiasta, concentrato, determinato. Caratteristiche che, per carità, non mancavano nemmeno ai suoi predecessori, ma che, ci auguriamo, si affianchino ad un'idea di calcio migliore, ad una rosa migliore, ad un divertimento maggiore.

Ma la viola sarà con o senza Amrabat? Vedremo. Il calciatore, operato per pubalgia, ha vissuto il suo primo anno in riva all’Arno in modo complicato. A questo ha fatto seguito la visita al ds Pradè dei procuratori, per fare il punto della situazione. Perché Amrabat sembra che abbia comunque buon mercato. Ma anche in questo senso deciderà il nuovo allenatore viola, che potrebbe rilanciarlo. Sono altri i nodi da sciogliere molto più spinosi. Callejon, Kokorin, ad esempio, ingaggi che pesano tantissimo.

Quello che sembra certo è che, in questo primo anno di Italiano, la Fiorentina punterà molto sui giovani. Ecco che Sottil potrebbe diventare un titolare, ecco che con l’Empoli potrebbe nascere un’asse di mercato importante e attenzione alle sorprese. Una Fiorentina giovane e divertente, una linea verde coraggiosa per certi versi, seguendo modelli che in questi anni hanno dimostrato di essere vincenti. Atalanta Sassuolo, per fare due esempi. Nel prossimo triennio la Fiorentina vuole tornare costantemente in Europa. Ripartendo da qualche ragazzo promettente e da qualche calciatore di valore assoluto, come Gonzalez. Acquisto forse sottovalutato, ma costosissimo.

La cosa più difficile, dove i gigliati sembrano ancora e perennemente in difficoltà, riguarda invece i rinnovi contrattuali. Milenkovic prima, adesso Vlahovic. Giovani cresciuti, che presto potrebbero andarsene. Qui, occorre un cambio di marcia. Perché una Fiorentina giovane piace a tutti, ma quei giovani quando sono stati valorizzati vanno poi ‘blindati’. Altrimenti c’è sempre da ripartire da capo. Occorre creare, da adesso in poi, uno zoccolo duro che vada avanti per qualche anno assieme. Solo così si costruiscono squadre vincenti, o almeno divertenti.


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