Ai tempi Alessandro Gamberini giocava ancora nella Fiorentina, anzi ci era appena arrivato: era il 2006 infatti quando per l'ormai ex difensore viola iniziò quello che, per diverso tempo inconsciamente, sarebbe diventato un incubo: "Credevo fossero amici, mi sono fidato. Sono stato ingenuo e ho perso tutti i miei risparmi passando un brutto periodo. Con i fratelli Paoli ci vedevamo spesso, soprattutto con Filippo. Lo avevo conosciuto a Firenze e la nostra amicizia è durata anni, li consideravo una famiglia fino a quando mi sono reso conto che mi avevano portato via tutti i miei soldi, un milione e 650mila euro".

I fratelli Paoli convinsero Gamberini a spostare gran parte dei suoi soldi: "Ho spostato i soldi alla Bcc di Vignole fidandomi dei contratti che mi aveva fatto firmare Magnani, che ritenevo uomo di fiducia dei Paoli - ha raccontato ieri in una deposizione presso il Tribunale di Prato - Ammetto di non aver letto le carte. I fratelli Paoli tenevano sempre un tenore di vita alto, nulla lasciava immaginare che avessero problemi finanziari come emerso dopo".

L'incubo si materializzò però poco dopo: "Mi dissero che dovevano prendere il mio milione perché avevo firmato un pegno e una fideiussione a favore dei Paoli. Non me ne ero reso conto. Non dissi nulla sul momento, ero atterrito, me ne andai in silenzio. Mi vergognavo a chiedere aiuto anche ai miei familiari. Nei giorni successivi telefonai a Filippo che mi offrì una partecipazione nella società Sottotono sas, solo dopo scoprii che in quella società non c’era nulla. L’agriturismo a Carmignano non era di loro proprietà. Credevo di firmare un investimento in un fondo obbligazionario".

Dopo due anni la denuncia alla Guardia di Finanza risolse solo in parte il problema: "La banca ha sospeso la fideiussione e abbiamo trovato una transazione di 270mila euro sul milione. Mi trovavo in brutte acque e fui costretto ad accettare".


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