Si riparte. Dopo il regalo di Natale più bello e inaspettato da parte della Fiorentina, quel 3 a 0 a Torino che nessuno poteva immaginare e anche dopo mesi brutti, di sofferenza, di vera depressione calcistica. Nel momento più terribile è arrivato il colpaccio. Gli insulti, d’improvviso, si sono trasformati in applausi. Gli striscioni contro, si sono trasformati in fumogeni viola all’arrivo dei giocatori alla stazione. La faccia, prima preoccupata di Prandelli, è tornata quella rassicurante di un tempo. Sorridente, fiduciosa. Così come le parole di Pradè (uno che ha sofferto davvero tanto in questo periodo), come la lettera di Commisso. Una sbornia di entusiasmo che ci voleva. E che è stato giusto prolungare nel tempo, visto che con le vacanze di Natale c’era questa possibilità.


Già contro il Bologna la squadra però sarà chiamata a continuare a mantenere alta la concentrazione, a replicare il risultato, a muovere la classifica. Dopo cinque punti in tre partite, nella settimana che poteva anche ‘segnare’ il futuro di una intera stagione, il desiderio è quello di continuare la striscia positiva. Ripartendo proprio da quei calciatori che, dopo le tante critiche, stanno trascinando la squadra: Vlahovic, Ribery, Amrabat su tutti. Tre che, in modo diverso, sono il vero peso specifico di questa squadra. Prandelli non rischierà niente. Continuerà con il 3-5-2 e continuerà con questi calciatori (Biraghi squalificato escluso). Sa bene, il tecnico viola, che la guarigione sportiva di questa squadra non c’è ancora. Che passi importanti sono stati fatti, ma che basterebbe poco per tornare ai fantasmi del recente passato. Ecco quindi che insisterà sui soliti punti, sui soliti concetti, su quella cattiveria agonistica e quella fame che contro Sassuolo, Verona e Juventus ha fatto la differenza. A tutto il resto si penserà più avanti. L’imperativo è arrivare prima possibile a quaranta punti.


E, se possibile, girare tra i 21 e i 23 punti al termine del girone di andata. Vincere le partite in casa, contro Bologna, Cagliari e Crotone potrebbe davvero portare la Fiorentina in una dimensione diversa. Di tranquillità. Cosa impensabile fino a pochi giorni fa. Sperando che il 2021 regali a tutti una prospettiva diversa. Lo meritano i fiorentini, da tre anni abbondanti alle prese con una squadra che regala davvero poche emozioni.


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