Si è rotto qualcosa. E la sensazione, anche dopo la chiacchierata di Cognigni con la squadra è che, o la reazione sarà immediata, o Pioli potrebbe anche finire prematuramente la sua avventura a Firenze. In caso di passo falso con il Torino, Bigica è già stato allertato. Si punterà su di lui, ovvero sulla soluzione interna, se le cose dovessero andar male. Perché la Fiorentina, prima di tutto, vuole arrivare all’appuntamento con la Coppa Italia nel miglior modo possibile. Giocandosi tutte le carte. Ormai, d’altronde, è questo l’unico obiettivo stagionale. Per riprogrammare poi tutto da capo, a fine anno.

Donadoni, in primis. Di Francesco, De Zerbi, queste le tre idee. Molto dipenderà anche dalla conferma o meno di Corvino a capo dall’area tecnica. Se rimarrà sarà lui a decidere il nuovo allenatore. Sicuramente, quello che è accaduto con Pioli, ha sorpreso un po’ tutti. Soprattutto la velocità di questo distacco, inaspettato. Evidentemente l’allenatore viola non è stato così aziendalista come qualcuno voleva far credere. Oppure la proprietà non ha apprezzato qualche sua uscita fuori dal campo, e qualche prestazione in campo. Sarà separazione, dopo Prandelli, Montella, Sousa, anche Pioli non si lascerà bene con la proprietà gigliata. Problemi che, evidentemente, continuano ad esserci tra i tecnici e chi gestisce la Fiorentina. Anche i più aziendalisti, ad un certo punto, vengono messi in un angolo.

Occorrerà adesso alla squadra e al gruppo, ritrovare energie fisiche e mentali che in questo momento sembrano essersene andate. Comportarsi da professionisti, non lasciarsi andare come fatto nelle ultime partite. Altrimenti davvero, oltre a Pioli, anche la stagione potrebbe finire male per molti giocatori che, comunque, in queste partite si giocheranno la riconferma. Come i dirigenti hanno detto chiaramente in questi giorni allo spogliatoio. La posizione dell’allenatore, insomma, non dovrà essere un alibi per nessuno. Ma, comunque vada, sarà l’ennesima rivoluzione. A Firenze, ormai da anni, non si riesce più a trovare la quadra giusta. E ancora ci sono due mesi di campionato e una semifinale di ritorno di Coppa Italia da giocare. Tanto, forse troppo tempo, per permettersi di mollare.


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