La Fiorentina come società leader a Firenze, nei dintorni e faro anche della Toscana. Dovrebbe essere una cosa logica e scontata, ma nel corso degli ultimi anni non è andata propriamente così. La società viola ha perso gradualmente appeal all'interno del proprio territorio, anche grazie ad alcune scelte sbagliate che sono state prese. Prendiamo le affiliazioni: tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila c'era la corsa a poter essere partner dell'AC Fiorentina prima, ACF dopo, ed esporre il fatidico cartello all'ingresso dei vari campi sportivi. Ma da un certo punto in avanti si è pensato solo al business anche in questo campo, con affiliazioni gold, premium e amenità simili. Con il risultato che non sono rimasti in tanti a vedere la società viola come prima opzione.

Commisso e i dirigenti che collaborano con lui hanno tutti ribadito quanto debba essere importante il tema dei giovani 'costruiti' dalla società, meglio se italiani, meglio ancora se direttamente made in Florence. Fortunatamente una sacca ha resistito e ha permesso di ottenere qualche frutto, ma non c'è dubbio che la politica in questo specifico settore dovrà cambiare e radicalmente per sgombrare il campo dalle macerie.

Ci dovrebbe essere anche una figura dirigenziale cucita appositamente su misura per occuparsi di presidio del territorio e dei rapporti con altre squadre per poter battere la concorrenza, che c'è ed è molto agguerrita, a cominciare dall'Empoli che ha costruito gran parte delle proprie fortune proprio grazie al settore giovanile.


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