"La Viola è una big dalla cintola in giù, cioè fino alla trequarti, dove palleggia con una fluidità inferiore solo al Napoli, guidata dall’illuminazione di Amrabat, il miglior regista arretrato del campionato dopo Lobotka". A scrivere queste parole sulla Fiorentina è stato il giornalista Alessandro Barbano, in un commento pubblicato sul Corriere dello Sport-Stadio.

L'analisi sulla formazione gigliata non si è fermata qui: "Però davanti c’è il vuoto. Ikoné pare, con la palla ai piedi, uno di quei geni che vivono solo in potenza, perché inciampano sempre sull’ultimo miglio. Kouame è inconsistente, per manifesta inesperienza. Lo stesso dicasi per Jovic, i cui timidi spunti pure serbano il senso del gol come il calore di una fiamma lontana. Quanto a Cabral, Italiano ha il pudore di metterlo in campo solo a dieci minuti dalla fine, senza che nessuno se ne accorga. Il bravo tecnico ha la sfortuna e la pazienza di Giobbe, costretto com’è a constatare il naufragio della sua arguzia tattica".

Una scelta dettata da considerazioni tecniche e l'occasione persa dalla Fiorentina sul mercato
Jovic o Cabral contro la Juventus? Nessuno dei due. Alla fine Italiano ha scelto la terza via per completare l'attacco d...

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