Due punti per la Fiorentina, probabilmente, li avremmo firmati prima di Sassuolo e Verona. Perché l’incubo, non così lontano, era quello di veder capitolare una squadra senza anima, senza verve, senza niente, dopo la debacle di Bergamo e dopo la figuraccia con il Benevento.


Non perdere, non inginocchiarsi in modo definitivo. Resistere, rimanere in piedi. attenendo tempi migliori. Questo la Fiorentina sta facendo, finalmente con le caratteristiche della provinciale, di chi si deve salvare con il coltello tra i denti. Perché ormai, l’unico obiettivo, è questo. Lo dice il presidente, lo dice la dirigenza, lo dice l’allenatore. Lo hanno capito, finalmente, sia i calciatori che i tifosi. Almeno così sembra. Questo il presente, queste le ultime due prestazioni. Che ci fanno sperare in una squadra che possa riprendersi, che ci hanno fatto vedere qualche piccola reazione. Però dobbiamo anche guardare i meri numeri. 


Prandelli sta facendo peggio di Iachini. La squadra, Ribery a parte, non si accende mai. Il tecnico di Orzinuovi non vince una partita in Serie A da sedici gare, tra Genoa e Fiorentina. Andando avanti con questa media lo spettro Serie B si farà sempre più forte. Ma il calcio, appunto, è fatto di momenti. E questo sembra essere il momento di non affondare, per poi cominciare a fare qualche risultato importante. Perché senza vittorie in Serie A non rimani. E allora, nelle ultime due partite, contro formazioni che alla vigilia facevano ‘paura’, la Fiorentina ha finalmente fatto vedere qualcosa. Una squadra più compatta, che poteva anche vincere (soprattutto contro il Sassuolo), che si aiuta. Che in qualche singolo (vedi Vlahovic, Amrabat, Ribery), sta finalmente crescendo. E che segue l’allenatore, questa la cosa più importante. Ancora tanti, troppi, quelli che invece devono dare di più. Su tutti Pezzella, Castrovilli, Callejon. A proposito, al momento aver venduto il miglior calciatore che avevi (Chiesa), l’ultimo giorno di mercato, per prendere a zero euro l’ex esterno del Napoli, è stato un vero e proprio errore tecnico. Cedendo, in prestito, anche Sottil al Cagliari. Come se non bastasse. 


Adesso la Juventus, sfida sulla carta impossibile ma da giocare. Poi il mercato, dove subito all’apertura la Fiorentina dovrà dimostrare di esserci, di avere le idee chiare, di contare. Cedendo e acquistando, scambiando, inventandosi qualcosa. Serviranno arte e idee per salvare una stagione che è stata un susseguirsi di sbagli. Dalla conferma di Iachini in poi (che voleva soltanto il proprietario), ne sono state azzeccate poche. Ma appunto, adesso non c’è da parlare del passato. Ma da salvare il presente e la Serie A. Prandelli, a piccolissimi passi, sta trovando qualche punto e sembra aver trovato qualche ‘medicina’. Dando retta, ad esempio, allo spogliatoio anche dal punto di vista tattico. Tornando addirittura a quel 3-5-2 per il quale Iachini era stato spesso messo in discussione. Adesso, però, serve continuità. Per qualcuno, non perdere da due partite, è già un successo. Il futuro ci dirà se aveva ragione o meno. 


Il mese di gennaio sarà decisivo. Bologna, Lazio, Cagliari, Napoli, Crotone, Torino. Queste sei partite ci diranno se Prandelli è stata la scelta giusta, se questa squadra può salvarsi, se questa società ha la forza per tirarsi fuori da un momento così. Perché i tifosi della Fiorentina sono tre anni che vivono stagioni del genere. Con proprietà diverse, con allenatori diversi, con giocatori diversi. Non sono certo loro a sbagliare. Il resto sono chiacchiere, che in questo momento servono meno di zero.

💬 Commenti