Una partita. Finalmente fatta bene. Una partita. La prima. Da un bel po’ di tempo. Un punto, poco. Perché tre avrebbero fatto la differenza. Uno no. Ma era troppo importante la prestazione, non perdere ancora, dare qualche segnale di reazione. Che c’è stato. Adesso la differenza, il peso specifico di questo punto, la farà la continuità. Se i viola riusciranno a continuare in questa direzione, se contro il Verona si ripercorrerà questo filone, allora qualche luce potrebbe finalmente vedersi. Anche prima di Natale, anche prima della Juventus.

Prandelli, volente o nolente, sta scegliendo una strada: che è chiara a tutti. Cose semplici, anche tatticamente. Fiducia a Vlahovic là davanti (sempre e comunque titolare), recuperare in tutti i modi Ribery. E magari, presto, anche Callejon. Ma la partita contro il Sassuolo ha dimostrato cosa è Franck per questa squadra. Solo calciatori così, con questa qualità, possono tirare fuori la Fiorentina dalle sabbie mobili. Insieme a questo, il tentativo di far crescere la squadra, i singoli, la classifica. Ma senza Ribery anche contro il Sassuolo non sarebbe andata bene. E poi i primi segnali di vita da parte di Amrabat, della difesa (che a parte Milenkovic ha retto molto bene), di un reparto offensivo che finalmente ha costruito qualche occasione da gol.

Adesso, con la stessa concretezza, andrà affrontato il Verona di Juric. Per vincere, chiaramente, ma senza osare troppo. Questa Fiorentina ancora non è guarita, ma forse per la prima volta ha intrapreso la strada giusta. Ce lo diranno le prossime partite, i prossimi risultati, le prossime prestazioni, se sarà davvero così. Intanto prendiamoci questo punto che, una volta tanto, ha lasciato anche un po’ di amaro in bocca.

 

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