La Fiorentina rischia la figuraccia. Sta vendendo uno dei suoi migliori calciatori alla Juventus. L’ultimo giorno di mercato, forse l’ultima ora. Ma il tutto rischia di saltare. Non tanto per il club viola, quanto per i bianconeri che devono prima piazzare i calciatori in esubero e che, soprattutto, non vogliono ‘svenarsi’ per arrivare all’esterno.

E la Fiorentina che fa? Sta li, ad aspettare. Con le mani legate, anche su possibili colpi in entrata, perché molto, appunto, dipende da Chiesa.

Intanto è in chiusura Barreca, che servirà per dare un’alternativa sulla fascia a Iachini. Giocatore normale. Ma i veri acquisti: il famoso centrale difensivo che manca (Ceccherini ha giocato le prime tre giornate di campionato e abbiamo visto i risultati), il centravanti (Milik, Piatek?) che la butti dentro, dove sono? Aspettiamo ancora qualche ora, ma questo rischia di diventare il primo momento veramente delicato della gestione Commisso.

Un mercato che non convince tutti, un tecnico già sulla graticola, due sconfitte nelle prime tre giornate di campionato. Per non parlare poi del risvolto psicologico del calciatore e dell’ambiente se davvero, all’ultimo, l’affare Chiesa-Juventus dovesse saltare. La storia della fascia da capitano, l’aver dichiarato ormai alla luce del sole che la trattativa tra le due società era in piedi. Un po’ come accadde con Bernardeschi. La sensazione è che, comunque vada, la nuova Fiorentina si sia messa in un angolo. Dando la possibilità, ai critici più critici, di avere comunque ragione. Perché vendere uno dei tuoi calciatori migliori alla Juventus l’ultimo giorno di mercato, sarebbe quantomeno particolare. Commisso sarebbe ricordato anche per questo.

Vedremo come andrà a finire, ma una cosa sembra certa. In queste ultime settimane la comunicazione, in casa Fiorentina, non ha funzionato al massimo. Nonostante il presidente fosse a Firenze. Stadio, centro sportivo, si è parlato tanto di questo, ma forse adesso occorrerebbe concentrarsi di più sulle strategie tecniche di una squadra che sembra già in confusione. Sperando di non dover vivere l’ennesima annata di transizione. Non se lo meriterebbe nessuno: Commisso per primo. Quel silenzio, dopo la sconfitta contro la Sampdoria, ha lasciato molto perplessi. Se si parla tutti i giorni e si sta zitti dopo un ko del genere, è segno che qualcosa da sistemare c’è.


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