Alessandro Beatrice, il figlio dell'ex calciatore della Fiorentina, Bruno, ha inviato una lettera molto toccante e di denuncia a La Gazzetta dello Sport per quello che è successo al padre e per quella morte che, secondo la famiglia, ha dei responsabili ben precisi: “Se non ricordo male, saranno state le nove di mattina. La mia mamma salì le scale di casa con un gran paio di occhiali addosso. Si avvicinò alla porta di casa. Io e Claudia eravamo nelle “dormose”. Senza mai togliersi gli occhiali, ci disse: “Volete venire a salutare il babbo?”. La Claudia dice di no e scappa via nel corridoio. Io, non sapendo neppure che cosa volesse dire quella frase, risposi di sì. Era il 16 dicembre del 1987. Avevo otto anni e da quasi due non vedevo il mio babbo. Lui stava in ospedale, in una camera asettica e quindi per salutarci lui dalla finestra e noi in strada… Andai per vederlo: era nel letto, oramai in coma. Si addormentò per sempre. Lo portarono via in ambulanza e io montai con lui. Non capivo che aveva smesso di vivere. Fu vestito con la tuta dell’Arezzo, quella della Fiorentina non arrivò in tempo oppure non arrivò mai. Le scarpe le scelsi io, erano Adidas blu con suola marrone a righe bianche, dentro c’era ancora la sabbia dell’ultima volta al mare. Scelsi quelle perché immaginai che lui dovesse camminare tanto per questo lungo viaggio e quindi quelle erano le scarpe giuste! Oggi io ho 39 anni, sono nello stesso punto della vita del mio babbo quando è morto. La mia bambina si chiama Viola e il 6 gennaio farà sette anni. Mi calo nella situazione ed è molto simile. Non posso pensare che potrei perdere la mia famiglia, mi fa troppo male. Invece Bruno, il mio amato babbo, non c’è più per colpa di pseudo esseri umani corrotti dal diavolo della fama e dal diavolo del denaro. Lo amo, lo amiamo, e non lo lasceremo solo per raggiungere la sua giustizia. Avevo scelto bene le sue scarpe, sono passati 31 anni e lui è ancora qua, presente nei nostri pensieri, nei nostri ricordi, presente sul terreno della giustizia. Ti amo, babbo. Tuo Alessandro”.

Giusto domenica scorsa, in occasione della partita con l'Empoli, la Curva Fiesole ha esposto un grande striscione con l'effigie del giocatore e la scritta: "Giustizia Bruno Beatrice".

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