Sono state giornate complicate, ma la firma di Italiano e il suo nuovo accordo con la Fiorentina rassereneranno sicuramente l’ambiente.

Qualche giorno fa ho incontrato un vecchio amico per strada che mi ha detto: "Ormai a Firenze non fate più i giornalisti, ma fatela qualche telefonata invece di scrivere cose a caso". Personalmente lo ho sempre fatte, e anche molte, e lo stesso ho provato a fare anche in questa circostanza, contattando i diretti protagonisti delle vicende delle ultime settimane. Vi sintetizzo le risposte in una, perché erano tutte uguali: "Quante cose inesatte leggo, ma non chiedere a me, non parlo".

Sembrano lontani i tempi in cui chiamavi Prandelli, o Corvino, magari ci litigavi, e anche pesantemente, ma riuscivi a capire qualcosa. Oggi regna il silenzio, c'è il timore di dire qualcosa che dia noia, o venga fuori che non si segua una linea comune? Lo vedremo tra poco, a seconda degli acquisti che verranno fatti(titolo definitivi? Prestiti? Diritti di riscatto?). Ma intanto nessuno parla o al più fa filtrare qualcosa con il contagocce; tutti sono bravi a puntare il dito ma nessuno che si prende la briga di raccontare la sua di verità. Forse perché, appunto, di verità non ne esiste soltanto una. Non solo ai giornalisti, non solo agli addetti ai lavori, ma anche ai tifosi tenuti ormai lontani dalle vicende.

Aspetto di ritrovare il mio amico per dirgli che ci ho provato e che ho capito che in questo momento si preferisce la strada del silenzio, vedremo con quali risultati. Avrei preferito non farle quelle telefonate, rimanere con il dubbio. Oggi ho capito che la linea è questa, anche quando si potrebbero bloccare certi piccoli distacchi che rischiano di diventare poi valanghe. Il che, sinceramente, mi racconta di un mondo sempre più chiuso, quello del calcio, sempre meno vero, solo e soltanto legato ai soldi e agli interessi. E' l’estrema sintesi dei tempi in cui viviamo. Questi i fatti, visto che ci viene chiesto di raccontarli, senza aggiungere altro.

Anzi una cosa sì: adesso Italiano rinnova. Ci dovremmo essere, di nuovo. E' valsa la pena aspettare, da lui e solo da lui si può ripartire. O per meglio dire, continuare. Perché al di là dei contratti, l’allenatore rimane il punto fermo dal quale costruire qualcosa di davvero importante. E di europeo.


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