In attesa di capire se in questa stagione si tornerà a giocare o meno, la Fiorentina non può far altro che programmare entrambi gli scenari: nel primo sulla panchina viola ci sarà sicuramente Beppe Iachini, per completare l'opera salvezza (tranquilla); nel secondo invece, la questione sarà tutta da discutere, nonostante il contratto del tecnico sia fino al 2021. Nelle idee di Commisso c'è il grande salto e la sensazione è che Iachini sia perfetto per il presente ma un po' meno per il futuro a medio termine. Per questo la società viola si è guardata e si guarderà intorno, a cominciare dalla Serie A, dove ci sono almeno cinque allenatori che in qualche modo hanno solleticato la fantasia dei dirigenti, partiamo da questi profili intermedi per poi analizzare (nella giornata di domani) anche cinque opzioni di livello un po' più alto:

DE ZERBI (Sassuolo): Talentuoso in campo da calciatore ma anche in panchina, dove già a Foggia in C (dove sfiorò la promozione) e con l'ormai condannato Benevento, aveva fatto vedere cose interessanti. Al Sassuolo ha trovato il club perfetto dove affermarsi e i neroverdi sono tra le squadre più brillanti della Serie A, in quanto a gioco offensivo. Undicesimo la scorsa stagione, undicesimo anche in questa al momento dello stop, il suo contratto scade tra l'altro il prossimo giugno e, piccola curiosità, il tecnico che sostituì nel 2018 in Emilia fu proprio Beppe Iachini.

JURIC (Verona): La vera sorpresa della stagione, nonostante non sia un esordiente. Da allievo di Gasperini, il suo Verona è sembrato proprio un'Atalanta in miniatura per modulo e intensità di gioco. Ritmi forsennati a centrocampo e sulle fasce, tanto che la Fiorentina si è innamorata subito del fulcro di tutto, quell'Amrabat che da luglio (salvo slittamenti stagionali) vestirà la maglia viola. Anche l'accordo di Juric è in scadenza, ma con opzione in caso di salvezza: a quel punto molto dipenderà anche dalle ambizioni del tecnico croato.

D'AVERSA (Parma): Protagonista assoluto della rinascita del Parma, guidato prima alla promozione in Serie B nel 2017, un anno dopo a quella in Serie A e poi alla salvezza sudata della passata stagione (arrivata battendo proprio la Fiorentina). Quest'anno la sua squadra era invece più vicina all'obiettivo Europa che alla zona rossa, con diversi talenti messi in mostra: su tutti ovviamente Kulusevski. Il Parma è squadra massimamente basata sul contropiede e sulla velocità dei suoi attaccanti, elemento indispensabile per valorizzare al massimo le idee tattiche di D'Aversa.

LIVERANI (Lecce): Altro esempio di doppia scalata ma stavolta con il Lecce, condotto anch'esso dalla C alla A in due anni. Lui a Firenze ci è già passato da giocatore e in questa stagione ha anche fatto bottino pieno (il suo primo in trasferta in Serie A). L'efficacia con cui la sua squadra sta fronteggiando delle oggettive lacune a livello tecnico, la dice lunga sul carattere e l'identità trasmesse dal tecnico laziale. Anche per lui può essere arrivato il momento di tentare il salto verso l'alto.

SEMPLICI (ex Spal): Chiudiamo con un po' di cuore, perché parliamo di un autentico tifoso della Fiorentina che a Firenze vedrebbe coronato il suo sogno. Non parliamo però solo di tifo perché Semplici di meriti ne ha enormi anche in campo: se la Spal è comparsa nella cartina geografica della Serie A il merito è soprattutto suo. Sei anni alla guida, anche qui una doppia scalata ma più dilazionata nel tempo: due anni per vincere la (allora) Lega Pro, un anno per la promozione in A e poi due salvezze brillanti e inattese. In questa stagione invece il calo e l'esonero a inizio febbraio, con la squadra all'ultimo posto. Un ciclo giunto al termine, chissà che il prossimo non possa iniziare proprio da Firenze.


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