Emittente storica nel panorama radiofonico toscano, soprattutto nel settore legato alla Fiorentina, seguita da vicinissimo da fine anni '70 fino a un mese fa circa. Radio Blu, dopo tantissimi anni, ha deciso di chiudere (almeno per il momento) il suo legame con il calcio e con la squadra viola, costringendo per altro due colleghi ad interrompere il loro rapporto lavorativo. La vicenda, che fa seguito a quella che coinvolse Radio Sportiva un paio d'anni fa, è stata messa nel mirino anche dall'Associazione Stampa Toscana, soprattutto per il trattamento riservato ai due professionisti in questione:

"Due licenziamenti da Radio Blu, emittente che fa capo al gruppo che edita anche Radio Sportiva. E' l'ennesimo caso di giornalisti usa getta, specchio di un precariato sempre più devastante, ma anche di un modo di gestire emittenti e dipendenti che deve far insorgere il sindacato ma anche le istituzioni. Il motivo del licenziamento, secondo quanto l'azienda ha fatto sapere ai due colleghi, sarebbe giustificato dalla riorganizzazione del palinsesto (ora la radio trasmette solo musica) e fra pochi giorni saranno cedute anche le frequenze. Il fatto è che i due giornalisti non erano lì occasionalmente, ma lavoravano per il gruppo dal 2015 come dipendenti anche se a partita Iva e pagati da altri soggetti, comunque riconducibili al medesimo gruppo editoriale. La loro prestazione era svolta all'interno del gruppo e non soltanto con Radio Blu, dalla quale, da oltre un anno, erano stati assunti.

Nel loro caso, la giustificazione del cambiamento di palinsesto e la futura cessione delle frequenze di Radio Blu non può reggere: il mancato rispetto del repechage, non potrà che essere valutato relativamente all'intero gruppo editoriale all'interno del quale ben avrebbero potuto essere inseriti i due giornalisti. Ancora una volta è il metodo che va condannato e la considerazione che lavoratori dipendenti con alta qualificazione professionale possano essere presi e scaricati a piacere.

Fnsi e Ast si schierano al fianco dei colleghi, mettendosi a loro disposizione per ogni iniziativa, ma richiamano anche l'attenzione delle istituzioni perchè si metta un freno al precariato che umilia e offende la professione. Contemporaneamente, il sindacato si rivolge anche alla Regione Toscana perchè valuti se situazioni di questo tipo sono compatibili con la concessione di contributi come quelli previsti dal bando da un milione e mezzo, recentemente pubblicato, e di cui, fra alcuni giorni, scadranno i termini per la presentazione delle domande".


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