Di storie strane e particolari, il calcio ce ne ha offerte davvero molte. L'ennesimo capitolo di questa saga ce lo ha offerto, almeno per quel che riguarda la Fiorentina, Luca Ranieri.

Poco meno di un anno fa, ovvero la scorsa estate, era ritornato dal prestito alla Salernitana non era stato aggregato fin dal principio alla squadra di Italiano per il ritiro di Moena, e in sostanza tutti stavano aspettando di collocarlo altrove. Poi il colpo di scena e la permanenza, forzata, a Firenze per una questione di liste.

Il suo ritorno in campo poi era stato tutt'altro che positivo. Italiano aveva deciso di dargli una possibilità all'esordio in Conference League contro l'RFS Riga: un autentico disastro con il gol del pari dei lettoni (clamoroso) arrivato a seguito di un suo errore.

Però da quel momento in poi qualcosa è sicuramente cambiato. Ranieri ha fatto registrare altre undici presenze dopo quella già citata e si è sempre, e sottolineo sempre, distinto per essere riuscito a fare bene il suo compito anche contro avversari molto quotati come Juventus e Inter. E adesso, addirittura, parlare di lui come vera sorpresa stagionale della Fiorentina non è un fatto azzardato.

I meriti di questi progressi vanno sicuramente distribuiti tra vari soggetti, in primo luogo al ragazzo e a Vincenzo Italiano che ha saputo aspettarlo e lo ha fatto migliorare. Adesso l'allenatore che solitamente si affida ad un destro e a un sinistro come centrali (qualche volta ha utilizzato due destri, mai due sinistri), sa di poter contare pienamente su di lui. Non solo, come alternativa all'occorrenza può utilizzarlo a sinistra in fascia, o anche come braccetto di sinistra in una difesa a tre. Niente male, nemmeno sotto il fronte della versatilità.

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