Piano piano, con le dovute proporzioni, Alban Lafont sta cominciando a fare ciò che faceva Sebastien Frey: parate decisive. L’ultima è arrivata proprio contro il Bologna, un intervento felino sul colpo di testa di Orsolini. Tuttavia la più grande differenza tra i due portiere francesi non sta in loro stessi, bensì nei loro compagni di squadra. Le grandi parate di Frey, infatti, erano rese decisive dall’apporto degli altri giocatori in campo e in particolare da tutta una serie di attaccanti che puntualmente spedivano il pallone in rete quando gli capitava tra i piedi (Toni, Mutu, Gilardino, solo per fare alcuni nomi). Oggi invece Lafont vive in una situazione paradossale, in cui aleggia quell’amara consapevolezza che un suo intervento decisivo possa al massimo portare un punto alla sua squadra. Una situazione da cambiare assolutamente, perché se si ha un buon portiere e una difesa solida non si può non approfittarne.


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