L'ex deputato e docente universitario, Stefano Passigli, è intervenuto nel dibattito sul futuro del Franchi e sul nuovo stadio della Fiorentina, scrivendo sul Corriere Fiorentino: "Nella prima metà del Novecento, Firenze era ancora una grande capitale della cultura italiana. Due opere in particolare ne mostrano la vitalità anche in campo architettonico: la stazione, un capolavoro del razionalismo italiano; e lo stadio un capolavoro dell'uso del cemento armato, universalmente riconosciuto...Chi vuole la distruzione del Franchi dovrebbe pensare che la città non vive di solo calcio e turismo di massa. L'aspetto più negativo della vicenda è però rappresentato dallo stravolgimento della nostra legislazione di tutela, avviato con un emendamento pericoloso per le sue conseguenze...".

E ancora: "E' sorprendente che a Commisso e ai suoi dirigenti, sempre pronti a ricordare alla città la loro potenza economica, i tifosi non chiedano che questi soldi siano spesi Innanzitutto per non far retrocedere la Fiorentina. I fautori della distruzione del Franchi hanno un unico argomento a loro favore: cosa fare dell'attuale stadio? E dove costruirne uno nuovo? In molti paesi, i vecchi stadi sono divenuti luoghi per grandi spettacoli e per sport minori. Si è mai fatto uno studio economico alternativo per il Franchi? Quanto ad una sede per un nuovo stadio esiste uno studio che ipotizza la dismissione della caserma Perotti al Gignoro. Una sede possibile. Lasciamo il Franchi ad un uso meno invasivo del calcio domenicale di un centro commerciale, e lasciamo ai quartieri di San Gervasio e le cure diritto una loro normale vita cittadina".


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