La spina dorsale della Fiorentina, già adesso ma soprattutto del futuro. Uno per reparto, insieme costituiscono l’asse portante della Viola. Stiamo parlando di QuartaCastrovilli Vlahovic. Ma analizziamoli uno ad uno. 

Martinez Quarta: l’argentino ex River Plate è entrato a gamba tesa nel campionato italiano, ma non solo. Grinta da vendere, tecnica da centrocampista, fiuto del gol in area di rigore avversaria. Ha tutte le carte in regola per ripercorrere le orme di Gonzalo Rodriguez e magari Passarella. Con gli addii quasi certi di Pezzella Milenkovic dovrà esser lui il futuro ministro della difesa della Fiorentina. 

Castrovilli: inutile girarci intorno, la sua stagione è stata ben al di sotto delle aspettative. Il 10 sulle sue spalle sembra averlo appesantito, l’avvio di campionato spumeggiane si è rivelato un vero e proprio fuoco di paglia. Di crocifiggerlo nel giorno di Pasqua non ce la sentiamo. Per il prossimo anno obbligatorio ripartire da lui. Affiancargli un buon regista può aiutarlo e crescere. 

Vlahovic: il serbo classe 2000 sta accartocciando record di precocità in quanto a gol e presenze quest’anno. Se non fosse che davanti a lui c’è un certo Haalland  probabilmente le sirene del mercato chiamerebbero ancor più l’attenzione del numero 9 viola. Le pretendenti tuttavia non mancano, sperando che la società gigliata riesca a rinnovargli contratto. Unica strada per convincere Vlahovic è proporgli un progetto valido e competitivo. Dopo anni, finalmente un centravanti dal gran potenziale, vietato lasciarselo soffiare da sotto al naso. 

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