TERRACCIANO: 6 Zero-parate-zero e questo è il principale motivo di vanto per la difesa viola di oggi. Sempre puntuale nelle uscite e a suo agio con i piedi ma questa non è una novità. Prestazione solida, da ottimo vice.

VENUTI: 6 Lykogiannis dal suo lato non esiste, o quasi. Lui torna da titolare dopo un mese abbondante ma trova subito le sensazioni giuste. Insiste meno rispetto a Biraghi sul lato opposto ma fa la sua più che degna parte.

QUARTA: 6,5 Parte subito aggressivo e alto su Joao Pedro e dopo pochi minuti anticipa Keita su un cross molto pericoloso, l’unico del Cagliari. Ha anche il merito di rappresentare sempre un’arma a doppia area, perché va vicinissimo al vantaggio di testa. Una giornata tranquilla e non era per niente scontato.

MILENKOVIC: 6,5 Tiene a bada Joao Pedro, un signore da circa 40 gol nelle ultime 80 partite. Colosso a tutti gli effetti, un po’ ruvido nelle giocate coi piedi ma il suo identikit è questo. Lui e l’argentino sono sempre più coppia titolare ideale per la Fiorentina.

BIRAGHI: 6,5 Calciando e segnando il rigore dell’1-0 risolve un problema a Vlahovic e alla Fiorentina. Poco prima aveva disegnato anche l’assist per il vantaggio sfumato di Quarta. Un pomeriggio di serenità e responsabilità per il capitano viola. 67’ Terzic: 6,5 Subito una bella sgassata sul filtrante di Saponara ed un cross morbido che Vlahovic tenta di convertire in rovesciata. Non si era mai visto concretamente, oggi l’idea di avere un senso nella rosa l’ha dato.

TORREIRA: 6,5 Fa un po’ quello che vuole, spesso a un tocco, a volte a due, cercando di velocizzare la manovra. Non è Pizarro ma in qualche narcisismo di troppo a volte lo ricorda. Nel confronto diretto con Marin e Deiola però non c’è partita. 81’ Amrabat: s.v.

BONAVENTURA: 6,5 Torna brillante dopo qualche parentesi appannata, sempre nel vivo dell’azione e col pallone incollato al piede. Un grande assist quello che Gonzalez spreca all’inizio, sembra sempre giocare piano ma di fatto è il suo valore aggiunto: di rado sbaglia la giocata, da giocatore intelligente qual è. 81’ Duncan: s.v.

MALEH: 6,5 Un avvio un po’ timido ma poi il ragazzo cresce eccome, duetta spesso e volentieri con Saponara, dimostrando un gran feeling. Assiste da un lato Torreira nel comporre una bella coppia di mastini e dall’altro Bonaventura nella conduzione del pallone. Vero che il Cagliari è poca cosa a centrocampo ma segnali davvero intriganti per l’italo-marocchino. 67’ Castrovilli: 6 La notizia migliore è il suo rientro in campo dopo lo spavento di Genova, prova qualche strappo e qualche tocco di fino. Per incidere ci sarà tempo.

SAPONARA: 8 E’ la sua partita, la sua giornata, di gran lunga la migliore da quando vestì per la prima volta la maglia viola (ormai 4 anni e mezzo fa). Il buongiorno si vede dal mattino, perché dopo 30 secondi cerca addirittura il gol da centrocampo. Poi la sua gara prosegue sul filo dell’eleganza e della concretezza, coronata dall’ottimo assist per il raddoppio di Gonzalez. Gli mancava solo il gol e francamente con quel palo interno l’avrebbe strameritato ma sarebbe anche venuto giù il ‘Franchi’. 74’ Callejon: 6 Entra ormai a partita risolta, va vicino al gol con un colpo di tempia ma il pallone finisce alto.

GONZALEZ: 7 Era chiamato a contribuire di più alla fase offensiva e l’errore iniziale sotto porta sembrava un brutto presagio. Invece poi si accende col passare del tempo e diventa irresistibile, innescando più di un’azione pericolosa e andando a concludere poi la sgroppata di Saponara, con il facile tocco del raddoppio.

VLAHOVIC: 7,5 Parlare della responsabilità sul rigore diventa riduttivo, nel contesto di una prova davvero d’”altri tempi”. Perché ormai era dalle prime uscite che non si vedeva un Vlahovic su questi livelli. Ottima la giocata che lancia in porta Saponara sul raddoppio, meravigliosa la punizione che sigilla il 3-0. E se sul rigore non se la sente, poco male, ha cambiato calcio piazzato ma non il risultato.

ITALIANO: 7 Una settimana per il reset e l’operazione è andata a buon fine. La Fiorentina di oggi è parsa finalmente quella fresca di inizio stagione, con la complicità di un Cagliari trasparente. Azzeccata l’inversione di gerarchie tra Saponara e Callejon e anche quella delle fasce con Gonzalez. Un po’ di autogestione forse per la battuta del rigore ma quel che conta poi alla fine, è che la sfera sia stata messa in rete.

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