DRAGOWSKI: 5,5 Bravo di piede su Gervinho, incolpevole ovviamente sul rigore. Sempre o quasi fisso con i piedi sulla linea di porta, dà come l’impressione di avere sempre meno sicurezza o almeno, o quantomeno non la trasmette ai compagni tutte le volte che arriva un pallone alto in area di rigore. Poi di certo chi ha davanti ci mette sempre molto del suo.

MILENKOVIC: 6,5 Dopo due partite horror, trova una domenica di riscatto e torna decisivo nell’area avversaria, con una bella acrobazia. Presente anche sulla giocata del 3-3, nel momento di massima disperazione. Eppure alla Fiorentina non basta ancora.

PEZZELLA: 6 Riprende paradossalmente in attacco ciò che dietro si lascia spesso passare accanto, come Gervinho sull’azione da cui nasce l’incredibile rigore regalato da Pulgar. Incerto su tanti palloni messi al centro dai vari Karamoh e Kucka ma sul secondo e terzo gol il cuore si vede.

MARTINEZ QUARTA: 6,5 La partita passa per buona parte da lui, trova il suo primo gol in maglia viola con uno stacco alla Gonzalo e nel finale colpisce una clamorosa traversa, che avrebbe messo il punteggio nella direzione giusta. E invece no, perché poi alla Fiorentina gira anche tutto per il verso più che sbagliato.

MALCUIT: 4,5 Dopo Pezzella e Milenkovic si iscrive al concorso del “regalo all’avversario”, lasciandosi passare Kurtic alle spalle sul gol del 2-2. Prima e dopo qualche progressione a intermittenza, comunque troppo poco per dare una svolta su quella fascia.

AMRABAT: 5 Momento di difficoltà, grave difficoltà. Perché in costruzione non dà alcun apporto, in interdizione fa quasi sempre fallo e quando gli arriva il pallone fatica perfino a stopparlo correttamente. Un’involuzione preoccupante, a lui e alla Fiorentina serve una bella svegliata. 70’ Bonaventura: 6 Rientra quasi per disperazione, per i problemi di Amrabat e per l’inesistenza tecnica del centrocampo viola. Mette lo zampino sull’azione del 3-3, lo aspettiamo a Benevento come fosse il Messia.

PULGAR: 4 Al 28’ disegna un bel cross per il gol di Quarta. La sua partita in pratica finisce qui, perché il suo contributo è talmente infinitesimale che sottolineare la follia di mano sul rigore per il Parma diventerebbe quasi ingeneroso. In coppia con Amrabat mette in scena un duo di centrocampo di livello terrificante.

BORJA VALERO: 5,5 Emblema di un centrocampo che non sta né in cielo, né in terra, se pur il meno negativo dei tre. Povero di fisicità, di idee, perfino di possesso, contro una squadra come il Parma che non punta certo sul giro palla. Nel finale viene avanzato accanto a Vlahovic ma sparisce definitivamente. 78’ Callejon: s.v.

BIRAGHI: 5 In 95 minuti sono francamente più i palloni incomprensibili che alza a campanile di quelli utili calciati in area, in una gara dove per altro spinge anche poco perché la Fiorentina non fa quasi altro che aspettare il Parma.

EYSSERIC: 5 La giocata più utile la fa in fase iniziale, quando chiude in diagonale su Gervinho, il che è tutto dire. In fase offensiva è semplicemente nullo, mai utile per Vlahovic e mai vicino ad essere pericoloso. Mossa emblematica quando Prandelli lo arretra per creare gioco ma la Fiorentina di giocare non ne ha alcuna intenzione.

VLAHOVIC: 5,5 Parte intraprendente e nelle fasi iniziali si inventa anche una serpentina pericolosa per il Parma. Poi la sua giornata assume i contorni di una Via Crucis, con un isolamento desolante e una serie di palloni tenuti a fatica, alternati a botte prese e date da un lato e dall’altro. E’ dura fare l’attaccante della Fiorentina.

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