Con quella di ieri sera, sono 3 le partite consecutive in cui la Fiorentina sbatte su un legno e compromette il possibile risultato pieno: anche a Udine nell'ultima pre Covid infatti, un gran destro di Milenkovic aveva sbattuto contro il palo evitando così di sbloccare lo 0-0. Con il Brescia la traversa di Pezzella e mille altre occasioni, ieri invece quella di Ghezzal con un sinistro di pregevole fattura e con lo 0-2 forse, neanche le magie di Fabbri avrebbero riaperto un incontro che vedeva una Lazio veramente a terra fisicamente e piuttosto sfiduciata. Restando all'algerino, è proprio lui la sorpresa più bella di ieri sera: in campo appena 6 minuti con il Brescia, per colpa indiretta di Caceres (e del suo rosso), ieri invece da titolare ha dato più che un contributo in un ruolo del tutto insolito, quello della mezzala. Le doti tecniche ce le ha e l'abilità di dialogo nello stretto anche, tutte skills che nel corso della carriera ha usato per fare l'esterno d'attacco ma dato che di tridente a Firenze non se ne parla proprio, tocca adattarsi. E l'ex Leicester l'ha fatto bene, chissà che per lui non possa aprirsi una storia diversa in questo mini scorcio finale di campionato, dopo molti mesi da spettatore e poco più. E se quella traversa fosse stato gol parleremmo anche di giocata decisiva ai fini dei punti in classifica.


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