L'equilibrio come elemento imprescindibile, quasi una ricerca esasperata quella di Pioli che dopo i primi timidi esperimenti ha messo subito in soffitta l'idea del tridente. Un'idea che proprio non stuzzica l'allenatore viola, tranne nei casi di emergenza e in cui ci sia da rimontare (e nelle ultime settimane è successo spesso). La scelta di piazzarsi a specchio con l'Atalanta, sacrificando appunto un attaccante e reinventando ancora il buon Dabo da esterno a tutto campo è quella che esalta maggiormente la critica nei confronti del tecnico. La sua ricerca spasmodica dell'equilibrio, del contenimento sulle serpentine di Ilicic e Gomez, ha prodotto per la verità una Fiorentina sotto per 3-2 ad un quarto d'ora dalla fine, con la difesa spesso e volentieri soggetta a sbandamenti. E' solo lì che Pioli ha inserito Simeone, il quale ha avuto poi il grande merito di avviare l'azione del terzo gol fin da centrocampo... e chissà se non ci fossero stati i tre attaccanti insieme chi sarebbe arrivato a deviare in rete il cross di Chiesa. In nome della cautela tattica, più probabilmente nessuno.


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