Era la prima per Sofyan Amrabat, a nove mesi dal suo acquisto e dopo un'attesa prolungata da Covid, proroga dello scorso torneo e squalifica. Non è stata però una prestazione scintillante per il marocchino, vero fiore all'occhiello del mercato 2020 della Fiorentina. Parliamo naturalmente di sensazioni e non di sentenze definitive, nel contesto di una partita davvero difficile e che ha visto una squadra viola a tratti schiacciata, come difficilmente lo sarà in altre occasioni. Da uno come lui però, è innegabile, ci si aspettava già un primo impatto di personalità, a interdire e correre in ampiezza e profondità. L'approccio è stato invece un po' timido, un aggettivo che l'Amrabat di Verona non conosceva davvero; qui però arriviamo all'aspetto tattico e ad un centrocampo che ormai Iachini ha pensato a 3, nell'ambito del suo 3-5-2. Proprio ciò che il marocchino non faceva con Juric, cioè condividere la mediana con altri due giocatori: la Fiorentina avrebbe forse la possibilità di giocare anche a due, con lui e uno tra Pulgar e Duncan, passando magari ad una sorta di 4-2-3-1. Iachini ha il dovere di rifletterci: Amrabat è costato 20 milioni e snaturarlo come fece Pioli con Veretout non sarebbe proprio la soluzione ideale.


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